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(/enti ejusdcm l'xjac el ponderis proni in sicla civitatis Ncapolis cudimtur, dummodo non fìant ancellae ì.
L'anno dopo, cioè il 14o9, addì 4 febbrajo, Ferdinando I fu solennemente incoronato re a Barletta ; ed a perpetuare il lieto avvenimento sulle monete, le zecche di Napoli e d'Aquila coniarono la nuova foggia di carlini, che dalla scritta che recano si dissero coronati. Hanno gli aquilani, uno de'quali vedesi inciso nella seconda tavola al n. 15, da una banda la croce potenziata circuita dalla leggenda + FERDINANDVS * D * G # R * siCi # IER; sul!' altra è il busto del re adorno della regia corona, rivolto di profilo alla destra, e intorno ad esso la epigrafe + COROHATVS. QUÌA.. LEGITIME. Urtavi; 1' aquiletta appare su questo lato ora frammezzo alla epigrafe, ora dietro il collo del re 2.
Alla chiamata dei baroni, congiurati lo slesso anno contro 1' aragonese, in favore di Giovanni di Renato di Angiò, che armata mano avca invaso il regno per sostenere i diritti paterni, Aquila eccitala dai Camponeschi non fu già sorda; e, quantunque il ti agosto 14GI avesse conchiusa Iregua con Ferdinando, cui parevano arridere le sorti della guerra contro il competitore, festeggiò ncll' aprile del 65 la entrala dell'angioino, a cui si professava devota. Giovanni ebbe la peggio ; ed Aquila, costretta a subire il giogo del vincitore, ne rialzò le bandiere l'agosto di quell' anno, ricevendo da lui, eh' era accampato appo la Torre degli Schiavi, il 9 maggio del 04, la concessione di nuovi capitoli e la conferma della moneta: /tcmdignetur ipsa mfijestas concedere quod in civitale Aquìlac fiat sicla ubi cu-datur moneta, modo et forma, ponderis et ligae quibus utitiir Ncapolis, et in cadcm sicla dieta majcstas praeponere et ordinare unum crcdcnserium qui habcat tenere ralioncs et calcuìos argenti, quod dabitur dedendum in ipsa sicla ; in qua etiaui cuili possent monctae minutac tam argentcae quam aeneae ju-
' Regia mtmj'ficeniia erga Aquilanam urbem variis privilfgiis uxor-nalam, Aquilae 1639, pag. 210 e 211.
2 Vergare, o. e. tav. XXIII, n. I.—Muratori iu Argel. 1,42, tav. XXXll. n. 7.