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banchi de piacza che erano assai mercatanti, e forano muffo belli ducati, tutti colla marjine de hi viso e I' arme della sua maestate *. Gianvincenzo Fusco, ricavando consimil notizia da Salvatore Massonio, volle rivendicare alla presenle zecca quel ducalo, dello anche ferrantino, d'oro finissimo, del peso di uno zecchino venelo, che, dalla banda opposta al nome e all'arme di Ferdinando I, ne reca la effigie colla iscrizione lìccordalus misericordie sue; alludendo, secondo il Vergava, alla prodigiosa preservazione dei giorni di quel monarca dal lenlalo regicidio che infamò il nome di Marino Marzano; sul quale ducalo d'oro sia alialo il busto del principe la sigla C, che il Fusco sospettò indicare il cognome del Cagliano, succeduto nella carica di mastro della zecca medesima a Giacomo Colmilo -. Se così fosse, avremmo in questo ducalo la prima monda d'oro degli Abruzzi ; ma grave dubbio m'induce la mancanza dell' aquiletta, che sopra lante monete di Ferdinando conlraddislingue la officina di cui ci occupiamo, e la presenza della C in lanlc altre die parimente dovrebbonsi ad essa allribuire, e che meglio pertanto si ascrivono a quella di Napoli che, essendo la primaria del regno, notava sui conii per iniziali i nomi dei 1110-nelieri e dei presidi, e non abbisognava di parlicolar distintivo. Per le quali considerazioni mi astenni dal riprodurre nelle tavole il controverso ducalo.
Non ometterò di citare il nuovo privilegio che Ferdinando I accordava ad Aquila, gli scarsi redditi della cui zecca mal polevano sopperire alle spese ch'era obbligala di soslcnerepcr procurarsi i punzoni o le malrici dal di fuori. Implorava dunque dal re, e in pari lempo otteneva, ai ministri di essa si aggiungesse un intagliatore de' conii, così suonando il capitolo prcsenlato li 21 marzo 1480: Item se supplica lìcita maestà che, si rome si è degnata reconcedere la zeccha fi detta comunità, secondo la forma e continentia dclìi
1 Muratori, Ani. Hai. VI, 916.
2 G. V. Fusco, Dichiarazione et1., iu Ami. di Ninn. I. p. ITO.