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a quella pei~ vostra maestà concessi, et in quella, secondo l'an-licha cssercitatìone e possessione, se permetteva in essa potesse mettere e proponere ministri secondo l'ordine de detta zeccha; vogli adunque degnarsi vostra maestà concedere che fra essi ministri se intenda, si come è stato per li tempi passati, l'officio di far c'ugni e stampe, che quei si possano fare nella detta città dell'Aquila, che se farranno molto belli e politi, e questo per essere poche l'entrate di detta zeccha ; bisognando dette stampe farse da altri et in altro luogo che nella città dell' Aquila, tutto quello poco emolumento ne seguesse se con-verteria in quello, adeo che la detta comunità ne segueria o poco o niente; et etiam I' officio del mastro de pì'ova se ordina da delta comunità, cioè della persona, reservata tamen provisione domini Gilii. II re rispose : Placet rcgiae majcsta-ti, servatis tamen modo, forma, ordine et figura cudendarum peeuniarum qui etquae servantur in regia sicla neapolitana l. Abilitata in tal guisa a valersi di proprii artefici, e resa con ciò indipendente dalla officina di Napoli, per quello concer-neva l'intaglio dei conii, sarebbonsi trovali pronti ali' Àquila gli ordigni e gl'incisori, se un improvviso avvenimento in quella città avesse occasionata una riforma dei tipi ; il quale fatto si verificò poco appresso, come succintamente mi faccio ad esporre.
Quanto alla casa di Aragona era slalo favorevole il pon-leficc Pio li, allreltanlo Paolo II le fu avverso ; e composte paci-ficamenlc quelle differenze per opera di Sislo IV, più gravi si rinnovarono ai giorni d'Innocenzio Vili, inclinalo meglio a favorire i disegni dei baroni che quelli del re. Scoppiò perlanlo nel 1485 la famosa congiura, ordita specialmente dal principe di Salerno, dal conte di Sarno e da Anlonello Pelrucci, la quale con vivi colori e forbilissimo stile ci pennelleggiò Camillo Poi-zio ; congiura clic nel volgere di poche scllirnanc, alimcn-
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