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Zecche e monete degli Abruzzi nei bassi tempi.
Illustrate e descritte
Vincenzo Lazari
Arnaldo Forni Editore, 1858, pagine 117

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   die la moneta sia riconiata sopì-' altra e la parola Cimlas spelli al conio sottoposto, o che male siasi letta ed interpretala.
   Indarno papa Innocenzio aveva sollecitalo il duca Renalo di Lorena, figlio di una sorella di Giovanni di Angiò morto senza prole, a ricuperare la corona lolla da Ferdinando I all'avo di lui. Ma, istituito erede di que' diritti al trono di Napoli da Carlo del Maine, altro de' nipoti del re Renato, il re di Francia Lodovico XI, questi li trasmise al delfino Carlo il quale, giovane intraprendente e dato alla carriera delle armi, mal sapea tollerare che altri occupasse quella bella parte d'Italia, che a sé legittimamente riputava spellare. Al che volgendo egli le cure e 1' animo, gli si aggiungevano gì' incitamenli del principe di Salcrno che, ricovcralosi in Francia, nulla lasciava in-lentato per nuocere agli aragonesi, e vie più quelli che venivano da Lodovico Sforza, usurpalore del ducato di Milano in danno del nipote Giangaleazzo e quindi nemico acerrimo di Ferdinando, e che promelleva al re di Francia di aprirgli le porle d'Ilalia e coadjuvarlo ad affreltare la grande impresa ; mentre d' altro canto le ambagi di una scaltra diplomazia e la pcrplessilìi di alcuni baroni francesi che ne Io sconsigliavano valcano, non fosse altro, a ritardarla. In questo mezzo, il 25 gennajo 1494, venne a morte più di cordoglio che di vec-chiaja Ferdinando I, lasciando il minacciato trono di Napoli al figliuolo Alfonso, il cui valore lo aveva parecchi anni addietro salvato, ed era di bel nuovo deliberalo a difenderlo fino agli estremi con queir acuità d'ingegno e con quella prontezza, che talor parve audacia, neh" attuare ogni più ardimentoso divisa-mcnlo, ond' era salilo in altissimo grido tra' più abili capitani dei tempi suoi.
   Non omise Alfonso II di pensare anche alle zecche, nella breve e burrascosa epoca in cui tenne lo scettro ; tanto più che, essendo esausto l'erario per le passate guerre sì civili come esterne, e prevedendosi che ingenli somme avrebbe costalo quella che ormai si vedea inevitabile, era necessario rifornire

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