Giannina Milli. (Teramo 1825 - Firenze 1888) Dopo aver manifestato il talento poetico nel corso della fanciullezza, si trasferì a Chieti e a Napoli dove ricevette la formazione. Intorno ai venti anni iniziò la sua attività declamatoria nel campo della poesia estemporanea, i cui contenuti erano soprattutto di carattere patriottico. Molto intensa fu la sua attività nelle cosiddette accademie, svolta nei più importanti teatri italiani. Frequentò i più prestigiosi salotti letterari, dove intrattenne relazioni con le più importanti personalità nel campo della letteratura e della politica. Conclusa l'attività artistica con il compimento dell'Unità d'Italia, visse lungamente a Firenze, quindi si trasferì a Roma dopo il matrimonio con Ferdinando Cassone, dove fu Direttrice didattica e Ispettrice ministeriale; successivamente tornò a Firenze dove morì. La poetessa teramana ha lasciato un cospicuo epistolario, avendo intrattenuto nel corso della sua esistenza corrispondenza con i più importanti intellettuali e politici tra i quali Alessandro Manzoni, il critico letterario Francesco De Sanctis, lo storico Pasquale Villari, i poeti Giovanni Prati e Aleardo Aleardi, il memorialista Luigi Settembrini e lo scrittore Alceste De Lollis; tra le amiche oltre alla contessa Clara Maffei che la ospitò spesso nel suo salotto, anche Luigia Codemo, Eugenia Fortis, Emilia Peruzzi e Cesira Pozzolini. Le migliaia di lettere dei suoi epistolari si conservano in particolare presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze e la Biblioteca provinciale Melchiorre Dèlfico di Teramo. I suoi componimenti poetici furono stampati in numerosissime pubblicazioni edite in Italia: la prima di esse fu data alle stampe nel 1848, poco più che ventenne, mentre la più importante è rappresentata dalle Poesie stampate a Firenze dall'editore Monnier in due volumi. |