Primo Riccitelli (Cognoli di Campli 1875 – Giulianova 1841). Avviato al sacerdozio, ricevette i primi insegnamenti musicali da Nicola Dati, maestro di cappella del Duomo di Teramo, manifestando il talento musicale espresso con la creazione ad orecchio di brevi composizioni pianistiche, su una vecchia spinetta. Abbandonati i propositi del sacerdozio (fuggì dal seminario con la complicità del fratello Antonio) nel 1896 venne accolto nel conservatorio di Pesaro, anche se avendo superato i limiti di età ricevette le lezioni privatamente, esprimendo compiutamente il talento compositivo, per il quale ebbe considerazione e stima da Mascagni. La sua carriera artistica si interruppe con la guerra, ma subito dopo il congedo del 1919 compose la sua opera più fortunata, il melodramma "I Compagnacci" che debuttò trionfalmente al Teatro dell'Opera di Roma nell'aprile del 1923. Il successo fu tale che l'opera fu eseguita al Metropolitan di New York. A “I Compagnacci” seguì quella che può essere definita l'opera più sofferta e matura di Riccitelli, la "Madonna Oretta" che, commissionatagli nel 1925, fu messa in scena solamente 7 anni dopo, nel 1932. Anche tale opera ebbe un notevole riconoscimento di pubblico, e venne trasmessa per radio dall'EIAR. La sua ultima opera, "Capitan Fracassa", rimane incompiuta in quanto, in condizioni di disagio economico, morì dopo una brevissima malattia nel 1941. A lui è intitolata dal 1978 la Società teramana dei Concerti. |