Giuseppe De Vincenzi (Notaresco 1814 - Napoli 1903). Compì studi in filosofia, scienze naturali e diritto, ma essendo proprietario terriero si occupò principalmente di agricoltura, dedicandosi a questioni di chimica, agronomia e tecnologia meccanica. Si dedicò all'attività politica dal 1848, essendo stato eletto deputato per il collegio di Teramo all'assemblea partenopea. Nel breve Parlamento napoletano si schierò su posizioni liberali e costituzionali, quindi dopo il suo scioglimento emigrò all'estero, trascorrendo gli anni successivi a Londra e Parigi. Nel 1860 De Vincenzi rientrò in Italia, raggiungendo Torino, sull'onda delle imprese meridionali di Garibaldi. Nel 1861 fu eletto deputato facendo parte del gruppo dei moderati e si interessò soprattutto di questioni relative allo sviluppo agrario italiano, battendosi per il rinnovamento tecnologico ma tutelando i tradizionali patti colonici e le esenzioni fiscali che erano privilegio dei grandi latifondisti. Ricoprì numerosi incarichi in commissioni economiche e fu direttore della delegazione italiana all'Esposizione Internazionale di Londra del 1862, esperienza che lo indusse alla creazione, nello stesso anno, del Regio Museo Industriale Italiano di Torino. Fu per due volte Ministro dei Lavori Pubblici ed organizzò il trasferimento della capitale da Firenze a Roma. Nel 1873 lasciò l'attività parlamentare e si ritirò a vita privata. |