Nicola Palma (Campli 1777 - Teramo 1840). Vestiti gli abiti religiosi a soli 20 anni, rivelò un ingegno estremamente versatile, compiendo studi nel latino, filosofia, matematica, storia, geografia ed archeologia. Fu anche appassionato di musica, studiando il canto ed il clavicembalo. Ordinato sacerdote nel 1801, conseguì a Napoli la laurea in diritto civile canonico. Fu quindi canonico della cattedrale di Campli, ma per le sue qualità venne nominato canonico della Cattedrale di Teramo, incaricò che lo indusse a trasferire nel 1808 la sua famiglia in città. Il suo sacerdozio fu dedicato sia alla predicazione e all'insegnamento (fu docente di filosofia e matematica nel Seminario Aprutino), ma anche alla ricerca storica. A causa della sua simpatia per il governo napoleonico nel 1824 venne interdetto dal ministero ecclesiastico e civile. Fu anche socio dell'Istituto di corrispondenza archeologica di Roma nel 1831; del Reale Istituto d'Incoraggiamento di Napoli nel 1835; delle Società economiche di Teramo nel 1833 e di L'Aquila nel 1836. L'opera per la quale viene maggiormente ricordato è la poderosa storia di Teramo (Storia ecclesiastica e civile della Regione più Settentrionale del Regno di Napoli), che ricevette importanti riconoscimenti anche in ambito extra-provinciale e che negli anni ha avuto diverse riedizioni, fino ai giorni nostri. |