CARINA SPURIO
di Marco De Federicis
Nel parlare cli poesia e poeti
ci si ritrova inevitabilmente a gestire un singolare rapporto
con il tempo. Sintesi
sincretismo
metafore e persino il silenzio racchiusi nei versi non
vogliono altro che descrivere attimi
emozioni la cui istantaneità viene fissata in eterno
dal ricordo dell'artista. La poesia narra questo ricordo
questa percezione
e la sua forma
intima mira arditamente a trasferirne la sensazione al lettore. Curioso il rapporto con il
tempo in cui un attimo è percepito come eterno
si sviluppa temporalmente nell'atto
scultoreo della composizione
per poi divenire universale nella memoria dei lettori e della
storia stessa. Ed è forse per questa controversa relazione con il tempo che spesso si
ricorre al passato nel parlare di poeti e poesia
non riuscendo a cogliere nel presente la
portata dell'atto creativo
la rivoluzione in corso nell'animo di chi sta scolpendo
sillaba
dopo sillaba
la forma dell'infinito. Carina Spurio
giovane poetessa teramana
costituisce
al contrario
un esempio di cui parlare al presente
di un presente che ha alle spalle
un'evoluzione rapida
intensa e in crescita costante e vertiginosa. Tutto ha inizio il l
agosto 2005
quando
dopo anni di quieta incubazione
decide di pubblicare
in punta di
piedi
una raccolta di versi intitolata "Il sapore dell'estasi". Carina
come si rivelerà poi
nella conoscenza della sua poetica
rompe da quel giorno l'intimo e solido legame che
vincola castità ed emozioni
femminilità e pudore ancestrale. La sua poesia è un
improvviso dischiudersi di colori e sensazioni
in cui l'amore e le sue percezioni non
hanno più bisogno di restare castigati nell'anima
ma esigono a gran voce di prendere
forma. Il riscontro è clamoroso. La raccolta
presentata al cospetto del Sindaco di
Teramo Gianni Chiodi e l'Assessore alla Cultura
Mauro Di Dalmazio
in occasione
della fortunata la edizione de La Villa Suite
ottiene un notevole successo in termini di
copie vendute. Il bocciolo si è dunque dischiuso.
Carina Spurio comprende che è giunto
il tempo di mutare il timido sussurro in una consapevole voce declamante. Con la solita
modestia che la contraddistingue nella vita comune
inizia a lavorare al progetto che
segnerà una svolta nel suo cammino
fino a farle prendere coscienza che la scrittura
o
meglio la trascrizione organizzata dei sensi
può assurgere al rango di missione
esistenziale. Dopo un anno di lavoro intenso e alacre
fatto di preoccupazioni ben più
prosaiche legate alla gestione di una pubblicazione non amatoriale
il 23 giugno del 2006
viene presentata la riedizione de "Il sapore dell'estasi". Questa volta il volume si mostra
in un'edizione svestita dei limiti tipici della debuttante. Le composizioni segnando un
percorso ben preciso
le parole descrivono un viaggio
una lunga strada il cui panorama
è l'arte
il mito
il verso
la fantasia
il sogno
il desiderio". E un giorno denso di magia
quello all'Auditorium San Carlo della città di Teramo
nuovamente alla presenza
tra gli
altri
dell'Assessore comunale alla cultura Mauro Di Dalmazio e dell'editore Mauro
Gurioli. La serata ha un atmosfera magica anche per l'innaturale silenzio che si crea
quando la voce recitante
quella dell'attrice Antonella De Collibus
incanta i tanti
convenuti e la stessa autrice declamando i versi contenuti in "Colle del Vento" o
Rubacuoti
. Anche in questa occasione risulta evidente sin dall'inizio che l'opera di
Carina Spurio ha una portata autorevole. La sua poesia si manifesta non soltanto come
semplice esternazione della sfera sensoriale
ma affonda le radici nel mito
nella
tradizione
in uno spontaneo metalinguismo che trova nella pittura il suo referente più
immediato. E per questa ragione che la casa editrice Kimerik vuole includerla
nell'antologia "Sensazioni d'autore"
pubblicando "Stelle sul mare". è l'inizio di
collaborazioni importanti
con il critico letterario Beniamino Biondi e con lo stesso
Mauro Gurioli
che indicano chiaramente come la poesia di Carina Spurio stia
diventando sistema e la sua forma
stile. E i riconoscimenti non tardano a venire. Nel
luglio di quest'anno
viene premiata per "Metafore" al Concorso Internazionale indetto
dalla Massimo Lombardo Editore e organizzato da Comune di Milena (Caltanissetta).
Nello stesso mese
dal 4 al 10 Luglio
all'interno della manifestazione Teramo Città
Aperta Al Mondo
nell'ambito del progetto spettacolo
Il risveglio dei sensi
dedica i suoi
versi ad uno dei cinque sensi: la vista
proseguendo il percorso verso l'analisi della
sensorialità nel suo significato più esteso e privilegiando ancora il suo personalissimo
rapporto con la pittura. In ottobre poi
è autrice del testo di copertina dell'Antologia
dell'VIII Premio Poesia "Beato Gaetano Errico" di Napoli e dei versi sulla locandina
pubblicitaria dello stesso Premio. A questo punto
giova sottolineare come Carina Spurio
abbia conquistato una collocazione di rilievo nel panorama poetico nazionale e vada
identificata nel suo status di artista
di scrittrice. Testi come Colle del Vento" o
Leggendaria Repubblica di Venezia
si discostano dai saturi clichè romantici ed
esistenzialisti per recuperare
nel rapporto con il mito
con il tempo
con l'arte
con il
territorio
e dunque con la tradizione
il legame con una classicità scomparsa e ormai
sbiadita nell'ottundimento della modernità. La sua resta una poesia immediata che della
classicità stessa rifiuta i vincoli formali
ma che dischiude alla scrittura infinite possibilità
espressive
sempre avvolte dal calore del corpo e del sogno; il verso di Carina Spurio si
nutre dell'estatica relazione tra eros e infinito
tra uomo e arte
tra amore e morte.
L'espressione non può dunque limitarsi alla sola poesia. Nel futuro di Carina Spurio
compare la prosa. I suoi prossimi progetti riguardano un romanzo e una biografia
dedicata ad un pittore. E nell'attesa di questi entusiasmanti lavori
riusciamo già ad
immaginare le tante pagine sapientemente giustapposte che non mancheranno di
regalarci ancora poesia
amore e il consueto e catartico bagno di pura sensualità prodotti
da un'artista che è cresciuta in maniera rapida e imponente
al ritmo delle sue stesse
emozioni.
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