TRA MORFEO E I VECCHI MITI
il quarto libro di poesie di Carina Spurio
Un laboratorio segreto in cui racchiudere l'amore
il ricordo o l'indugio
serbando la fedeltà alla propria individualità e sensibilità. E poi
quando il cuore percorre le sue vie più oblique
e fruga tra gli interstizi
ecco sortire la Parola. Quella di Carina Spurio
consegnata alla sua recente plaquette
è giuoco maturo di estri
eufonia
fremito
corporeità. Attrae la freschezza
il battito ritmico e la solida completezza della sua poesia; avvince e conquista la mappa esistenziale che attraverso la Parola
acquista forma e senso. Ecco allora luoghi di precorse appartenenze e di radicamenti
dimidiati tra sogno e mito
dove il sacro 'ha tetto e pareti di cielo' e l'incanto è una 'notte di ghiaccio' che 'muore al di là dei monti'. Sole
cielo
pietra: archetipi della vita
misura del proprio passato. E del presente. Inevitabile
perciò
riconoscersi nella 'sorgente d'acqua' che 'segna sulla roccia / il suo viaggio'
e trovare il proprio mondo 'Tra una stella ed un fiocco di neve'. La poesia
in Carina Spurio
è urgenza
architettura d'anima
sfida; un respiro che si inoltra tra chiarori e oscurità
una domanda che scava
che disarma
e che possa poi edificare nell'or lo del tempo
tra pensosi silenzi
la fisionomia di un esserci qui ed ora
oltre le dicotomie
oltre la seduzione delle passioni.
Sandro Galantini
[ vedi anche sul Blog di Carina Spurio ]
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