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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   .... Dono superno di Dio Dato a pochi nell'italo suolo, " Fonte arcana di nobile duolo,
   D'ignorati celesti piacer.
   Ovidio, Pudente, la Porzia, l'Aquilano, il Rossetti e molti altri se ne adornarono per tutta la vita, giacché dal loro labbro altro non usciva che versi e sempre versi,, essendo comune a tutti.il dono del pentametro ovidiano:
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   . « Et quod tentabam dicere versus erat », Entriamo nella casetta della Milli ancora bambina e gustiamo anche noi le prime gioie del genio che si rivela^ Beràrdo, il padre, e Regina, la madre, avendo, anch'essi una vena dell' estro che come limpida e .ficca riviera scorrerà quindi dal seno della figliuola, compresero di questa il-tesoro nascosto, onde a bello studio e di continuo la pascevano di care fantasie. Fra le altre il padre le narrò un dì la pietosa novella orientale di Piramo e Tisbe. La fanciulla, tutta orecchi a quel racconto e tutta assorta nel suo animo, il giorno appresso disse alla madre: San poe.-lesta anch'io, mamma! Sta a sentire i miei versi. Allora, messasi a passeggiare su e giù con grazia infantile, cominciò; Dr Tisbe infelice Udite gli accenti, •;•'-. Udite i lamenti Che fanno pietà. *

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