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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   positore non ispregevole di musica, la inviava all'arte divina dell'armonia; ma ella non contenta del successo avuto cantando nel teatro cittadino abbandonò la musica e si diede tutta alla poesia.
   Raccontano anche che la Milli abbia domandato al maestro di musica se ella avess^ potuto uguagliare la Malibran, che in quei dì levava di sé molto grido. Ma avutone per risposta esser assai difficile cosa, non volle più sapere di musica. Però non fu tempo perso quello speso per le note, che se ne giovò nell' improvisare per far gustare nella poesia l'incanto della melodia.
   Intanto venne il 1845, e m Teramo il Regaldi, il biondo trovatore di carmi affascinanti, conquistò con la sua arte l'intera cittadinanza ').
   Si colse la palla al balzo e si presentò al poeta la Giannina "come alunna della stessa musa.
   Il poeta sentì improvvisare e pronosticò gran fama alla giovane di vent' anni dicendo forte :
   Sarai una stella dell'Italia nostra e soggiungendole sottovoce ali' orecchio :
   Ch'oggi avvilita allo straniar si prostra.
   i) E non nel 1847 come scrive il Rigutini nella sua pur altro bella Lettura sulla Milli improvvisatrice. Questa scrisse una Romanza sul fior donatole dal Regaldi con la data del 9 dicembre 1845 -augurando che nel cuor suo
   , « Vivrà sempre il gentil fiore « Tributato al Trovator ».

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