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Altre parole gentili le rivolse il poeta le quali la Milli ci ha serbato in due versi nel canto ad un egregio poeta estemporaneo (Regaldi): t
Astro che verso l'occidente inchina
Son io, dicesti, e a mezzo al ciel tu stai.
Il Regaldi fu la scintilla che accese l'incendio. Allora il genio consacrato dal genio si affermò e attese sicuro alla sua jneta e sorrise alla /speranza del trionfo. Così la Milli nel gennaio del 1860 ricordò al poeta novarese il suo incontro in Teramo :
Un di, romita giovinetta oscura Te nel ferver dei sacri estri ammirai, E dai conforti tuoi fatta secura Al voi dei carmi anch'io m'abbandonai ').
Tutto fu poesia in quegli anni intorno alla Milli e in fine spuntò il tempo della previsione materna : Giannina mi farà uscire di miseria, e sarà, la più cara gemma di Teramo 2). '
Con la guida del maestro la Milli si preparava in Teramo poetessa d'Italia; e periodo fecondo, di preparazione fu il decennio dal 1840 al 1850.
Nelle solite occasioni di offrirsi poesie si faceva ricorso a lei, ne la^sua musa doveva'mancare nelle
1) Poesie di G. Milli. Le Monnier, Vol( II, pag—69.
i) È da ricordare anche questa. Nel 1824 improvvisò itì Teramo la Taddei, anch'essa improvvisatrice tra le migliori. Regina Milli la, senTr, ne fu rapita è.disse : Non potrei generare una figlia come quella? In tale vivo desiderio rimasto infisso nell'animo di Regina fu concepita la Giannina. Avviso alle madri !
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