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agli incanti dei versi estemporanei, come seguì d'un amico dei Delfico, del sig. Arduini, giovane letterato marchigiano. Egli nel i'847 capitava, in" Teramo e non sapeva aggiustar fede a quanto della Milli u-diva per ogni dove; fu a lei e le diede un tema sopra il Rev David, e messo fuori l'orologio, quattro soli minuti bastarono alla Milli per dirvi uno stupendo sonetto.. L'Arduini andò non solo persuaso, ma maravigliato di questo portento e "scrisse sulla giovane poetessa un lungo panegirico nel giornale . che si pubblicava allora in Roma, il Fanfulla. Così per la prima volta uscì pubblicamente per le stampe fuori del suo paese nativo il nome di lei. •*)
Nessuna poetessa improvvisatrice, seguita il Ri-gutini, destò mai intorno a sé tanto plauso perché nessuno operò i morali e civili effetti della Milli. Ella non cantò il madrigale, l'anacreontica, il sonetto, le terzine o le ottave su futili o vaporosi argomenti; né recò ali'ara delle m use. le corone appassite di una fiacca e inutile poesia, ma soggetti ' precipui del suo canto"furono Dio,'la famiglia e la patria, le grandezze, i dolori, le speranze d'Italia; fu, come la chiama" Raffaello Barbiera, la improvvisatrice della redenzione italiana, e perciò il suo canto parve degno del nobile fervore che ovunque suscitava, e del quale, più che altri uditori, erano accesi i. giovani, sopratutto i giovani dell'università italiane 2).
1) O. RAGGI - Op. cit., p. 11.
2) G. RIGUTINI - G. Milli ecc., p. 36.
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