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• 7 Ma anche in mezzo agli applausi la Millf non dimenticava mai le parole gravi del Giordani contro . gì'improvvisatori. Volle ella stessa, agitare la questione e la risolve col fatto delle poesie improvvise assegnandole i giusti confini entro' i quali la musa improvvisa, sorella minore della meditata, può trovarsi ed esplicare le sue forze. In vero in più canti, Monti poeta e Gianni improvvisatore, A Pietro Giordani sopra il suo scritto sullo Sgricci, Canto e Preghiera di una giovane poetessa e in parecchi altri prende ad oggetto il dono dei carmi spontanei, che la. consumava, quale fiamma l'esca. E, sdegnosa di essere confusa tra la turba che mentisce l'estro, si fa arditamente a domandare al Giordani :
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Vuoi d'un vanto frodar l'Italo suolo?.. Dimmi, perché, tanto l'Italia amando, Perché sostieni che non può cantando Fervido ingegno sollevarsi a volo, Fino a toccar bella e onorata meta Nella ratta dell'estro ora inquieta?
Carme non v'è che sia d'udirsi degno, Dici, se veglie pria non costi e stenti. Deh! a che ti trasse un mal concetto sdegno! Come a te stesso e al creder tuo tu menti !... Italo tu, dell'italiano ingegno Puoi conoscer le forze onnipossenti?... ' Che non si può nel suoi dove prodotti Fur Galileo, Colombo e Buonarrotti?...
Certo, a colui che all'incompreso ardore Si abbandona al carme non pensato;
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