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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 32 —
   Ma, questa romita giovanetta oscura, come si avventura per la prima volta alla musa improvvisa ? Ce lo racconta ella stessa nelle Tre Rose; e di lei avviene come del vecchio Lucilie, nelle poesie del quaté, come scrive Grazio, si leggeva la sua vita siccome in una tavola votiva. • '
   La fanciulla, mistica vergine, si sentì accesa l'a-' nima al volo dei carmi pel dono della rosa del Re-galdi. Nel 1845 cantò la prima volta il gentile fiore tributato al trovatore :
   Colorato a vaga porpora Ei m'invita alla speranza; _--
   Di emularlo idee dolcissime Desta in me la sua fragranza.
   E nel 1848 torna a cantarlo:
   t
   Pei monti apruzii un italo cantore Peregrinando, udir fé l'armonia Dei carmi suoi, che del disio d'onore Infiammar la commossa anima mia.
   Ma come torna a sciogliere il canto, un affanno nel petto, un groppo alla gola fanno intoppo alla voce e la fanno rimanere muta. Solo più tardi nel 1847 un padre Agostiniano, uomo di non 'poche lettere, capitato a predicare in Teramó e convinto per prova del dono dei versi della Milli, con la promessa' dell'aiuto celeste, francò la fanciulla dagli ostacoli ; e una luce improvvisa balena nella mente delta Giannina e maggiore di se^ stessa entra nel nuovo agone. E, presenti la madre, il maestro, l'A-

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