•— 34 — LA ROSA DEL SUOLO NATIO
Scelsi una'rosa, e quel leggiadro fiore Offerto in premio a l'umil canto mio, Accrescendomi in sen forza e valore, Di bella laude vi addoppiò il disio. Giurai per esso che novello onore Un dì.sarìan miei carmi al sugi natio.
Il primo verseggiare ispirato fu dunque per la rosa:
Fu il primo carme che improvviso sciolsi, II primo carme che una nuova via Aprì a la speme che nel petto accolsi Come raggio che vien da l.uce dia.' Da quel giorno mai più gli occhi non volsi Da l'alto segno che toccar ambia; E qual dono del ciel, serbai gelosa Quella che m'ispirò vivida rosa. /-
E fra le rose ella si a'perse la via del canto e ne circondò la sua lira *).
i) Canta anche la quarta rosa più tardi donatale dall' Aleardi e l'edera sacra del Mahzoni. All'una dice:
E qui starai, qui, sull'ardente dorè;
E tu vi addoppia, se t'è dato, il saio Foco dell'arte e il cittadino amore. E appella l'altra
......La foglia dell'edera sacra
Del Manzgni ineffabil" memoria.
Cosi saluta i fiorì del ritorno: ' . *
Sacri fiori del ritorno, salvete ! Di che nova dovizia accrescete Quel mio dolce nascosto tesor !