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Fidente la nostra Giannina nel suo genio non piega dalla nobile meta, né coglie le. palme del trionfo.
Intanto siamo al ^848.
si arresta se non ne
Con che tiepida gioia vi accolsi !
Dì quai stille il mio ciglio vi asperse ! ~v Con che orgoglio alle genti diverse
,. Dell'Italia mostrarvi saprò!
Non finiremmo qui se volessimo raccogliere i suoi versi pei fiori: ella gli ama tutti e li canta sempre:
• • O fiori, io V'amo! Sia che pei colti
Orti vi^educhi destra gentil.
Sia che pe' campi cresciate incolti
- * Desti alla tepida cura d'aprii.
Io sempre v'amo ....
Anche per l'affetto furono alcuni primi versi. Le s'era morta il 6 aprile del 1841 la sorella Luigia su i 14 anni, alla quale la Giannina .voleva un bene dell'anima. Nei momenti più tristi si sentiva confortata ed ispirata da lei e nel secreto del suo cuore erano canti e preghiere. Sentiamo questi del maggio del 1846 che furono dei primi affidati alla stampa : ,
Certo la mia preghiera, anima bella,
M'implorava da lui che impera al tuono Questa de' carmi nobile fiammella Onde talor di me maggiore io sono. " Avea '1 pensier rivolto a te, o sorella,
; Quando ascoltar mi parye un dolce suono • Di voce clie dicea : Canta, o donzella ;
Iddio d'estri e di canti a te fa dono.
\ La ragione vede e sente poco nella rosa del Regaldi, in quella déll'Agostinìano e nella voce detta sorella morta ; ma il fatto è che la fantasìa accesa della fanciulla si apri agli incanti dell'estro e cantò, come il fiore cede la sua fragranza all'aura che lo scuote intorno.