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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Romani, Agli Italiani, La rivoluzione di Vienna e L'Italia rigenerata: del secondo genere poi le Romanze, le Rimembranze, e molte altre di differenti . titoli •).
   Di queste poesie con versi spiranti malinconia fa ricordo la Milli nell'Addio a Napoli movendo alla volta della Sicilia, pari all'augel che stabil mai non vive:
   Quanti fervidi voti al ciclo alzai
   Nel dì che parve d'altra età foriero ! Libero carme disnodar sognai Ad un risorto popolo gueniero, E, di Corinna assai più degna, alfine Di cittadino allqr cingermi il crine !
   •. In quel volume una delle prime poesie è figlia della gratitudine al suo maestro, e vi si ritrae non solo il de Martinis ma anche la poetessa nelle prime speranze. Eccola pertanto.
   ALL'EGREGIO MIO MAESTRO STEFANO DE MARTINIS
   Qualora avvien che di cortese lode -, Miei carmi onori un qualche cor ben nato Gui d'invidia il velen non ange e rode,
   A te, spirto magnanimo onorato, La cui virtù tanto da me si ammira, Si rivolge il pensier rapido e grato.
   i) Fanno un volume di 152 pagine stampato a Teramo e divenuto molto raro, il quale non è conosciuto dai biografi della Milli. V. Appendice (G): Bibliografìa.

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