• - 38 -
Romani, Agli Italiani, La rivoluzione di Vienna e L'Italia rigenerata: del secondo genere poi le Romanze, le Rimembranze, e molte altre di differenti . titoli •).
Di queste poesie con versi spiranti malinconia fa ricordo la Milli nell'Addio a Napoli movendo alla volta della Sicilia, pari all'augel che stabil mai non vive:
Quanti fervidi voti al ciclo alzai
Nel dì che parve d'altra età foriero ! Libero carme disnodar sognai Ad un risorto popolo gueniero, E, di Corinna assai più degna, alfine Di cittadino allqr cingermi il crine !
•. In quel volume una delle prime poesie è figlia della gratitudine al suo maestro, e vi si ritrae non solo il de Martinis ma anche la poetessa nelle prime speranze. Eccola pertanto.
ALL'EGREGIO MIO MAESTRO STEFANO DE MARTINIS
Qualora avvien che di cortese lode -, Miei carmi onori un qualche cor ben nato Gui d'invidia il velen non ange e rode,
A te, spirto magnanimo onorato, La cui virtù tanto da me si ammira, Si rivolge il pensier rapido e grato.
i) Fanno un volume di 152 pagine stampato a Teramo e divenuto molto raro, il quale non è conosciuto dai biografi della Milli. V. Appendice (G): Bibliografìa.