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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   L'ombra di* Samuel disse, e avvampando Di fosca luce ringrottossi e sparve. * Cento allor dalle tenebre sbucando ^ II loco popolar squillide larve, Fresco sangue da piaga àmpia stillando v Fra tutte Abimelec gigante apparve. Saul da un urlo, e tal tema lo invade « Che cade come corpo morto cade. »
   Napoli, il giorno 26 Giugno 1856.
   Sono ottave piene d'immagini che create dalla potente fantasia ed avvivate dalla voce dell'improvvisatrice producono effetto magico negli animi urna-ni. Noh è facile ritrarre a parola l'incanto della musa ispirata fra i palpiti di una eletta schiera di spettatori. Son cose che appieno si apprendano solo per vista ed udita. Le poesie della Milli in genere sono ;più ridondanti d'affetto che d'immaginativa; ed ella lo sente : - . . •
   « II cor favella: la mia musa è questa ». Ma la-poesia della Maga di Endor fa prova quan-t' anche sia ricca la sua fantasia e l'immaginazione. .Nel percorrere le principali terre del mezzogiorno d'Italia, di qua e di là dal Faro, da Brindisi a Palermo, fa, centro delle sue peregrinazioni poetiche la città delle Sirene *)• -
   • La poetessa, quantunque si lasciasse improvvisare, pure dagli avvisi 'paterni che le si facevano
   i) Nella sola Napoli tenne ben 27 accademie. Le altre principali terre ch'ella visitò si possono rilevare dalla data delle poesie improvvisatevi, óve co.n uno, o con più esperimenti lasciò di sé vfya ricordanza.

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