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voto, nella cameretta a. Si Onofrio ove-placidamente emise il suo1 grande spirito T infelice Torquato, s'indirizzava alla volta della gentile Toscana e per Perugia ove improvvisava nel 24 giugno e nel 12 luglio vi si portò nell'estate dello stesso anno. Vi pone stanza per tre anni e vi viene fatta segno ad onori inusitati ad estranei nella superba culla delle arti. Nel 1858 peregrinò improvvisandovi, per le principali città toscane, dall'aprile ad ottobre, andand_o da Firenze a , Siena, da Pisa a Livorno, da Pistoia a:~Lucca. .E tale desiderio ovunque lasciò di sé, che vi dovè tornare nel '62 Come a Siena, a Livorno ed a Pisa. Nel .dicembre del '58 visitò Bologna ove tornò nell'ottobre del '59. Vi incontrò invero mo-, lestie da quel legato- pontificio, ma in compenso dalla cittadinanza non solo ebbe fiori e corone d'alloro, come in tutta le altre città, sì bene anche un busto di marmo J) che nel pubblico teatro bologne-
Cbl cor che balza impetuoso in petto lo v'odo e agli occhi mi fa velo il pianto: Pianto è di gioia,-d'indomato affetto Che nel tumulto de' pe,nsier ferventi Sopra il labbro mi pon rapidi ferventi.
Roma si canta e il di che al Tebro in riva Umil principio .e sua grandezza pose La gente a cui fu delia Idalia Diva La prole scorta a imprese generose. Roma sorgea, di lei la terra udiva . Il nome ad un tempo e stupende cose, I^lentre l'aquila ancor non atta al vólo , Scorrea col guardo l'uno e l'altro polp^
i) La dotta Bologna lo indica ai forastieri nella Biblioteca del suo Archiginnasio.