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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Del vostro affetto, o generosi, uu pegno
   10 grata accolgo nei larghi onori ; Premio soave al verecondo ingegno,
   11 pondo allieverà dei miei dolori. Ma voi, cortesi, a più nobile segno. Serbate austeri gl'immortali allori, Né profanate offrendo a capo imbelle Quel .serto, premio d'opre eccelse e belle.
   Invitata a scrivere in ufi albo il suo nome quale pégno d'affètto e di riverenza dice in fine:
   Fra le note però di quei che ingegno Ebber sovrano nel gentil paese Deh! non locar, che lor faresti oltraggio, Questo del mio pensier debile raggio.
   Del pari in un altro albo lascia quest'umile paragone del suo nome scritto tra gli altri :
   Allora il nome mio negletto e umile,
   Tra quegli illustri che yedrassi attorno,
   Starà siccome entro ben colta aj.uola .. :
   La modesta tra i fior bruna viola.
   Questo modesto sentire di sé, che traspariva da tutta !a vita, faceva traboccare la piena dell'affetto a favore della Mìlli.
   Non è conosciuta quanto merita la vita della Giannina entro i penetrali della famigliale le sue rare doti di donna abruzzése sono lasciate in ombra per • il dono sovrano dell'estro improvviso. La vita di lei si conosce per lo più da un sol lato, da quello di fanciulla cresciuta fra l'ansia e l'onda dei versi ispirati e d'improvvìsatrice^cinta d'allori. Sì,
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