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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   perché da lei fu usata ogni più fina industria a circondarla di libri e maestri e a tenerne accesa la sacra fiamma dei carmi coli' alito vivificatore delle future speranze. Potè nelle ore più dure della tristezza dubbiare la Giannina ad accorarsi, ma non mai la madre. Anzi questa spiava i momenti più difficili della fanciulla per infonderle prima coraggio-è costanza e poi destandone l'ampr proprio, muoverla a contendere fra le difficoltà d'ogni specie e a vincere in fine. '
   Tutto era contro di lei, ma soffriva tutto e-sperava. Ripetetemi, diceva ai sapientoni dai consigli a buon mercato e dai facili motti, ripetetemi : Oh la letterata, ecco la filosofa, ne vuole fare un'altra! ^ ì *
   Aspettate, soggiungeva, per la Giannina sarò detta signora e Teramo avr4 una stella.
   Senza lo stimolo della madre la Giannina non rivelava il suo genio, la quale o per .vergogna, o per dubbio, o per l'uno o per l'altro insieme non voleva far vedere le prime poesie scritte, non improvvisare per la prima volta in pubblico, non u-. scire di sua città, né, ricca solo di cuore e di canti, mettersi alla ventura. Ma, in questo e in- altro la madre la vinse sempre ricorrendo anche a pietose frodi permesse solo a cuore di madre. Come era •raggiante .di gioia la buona Regina a ricordare cogli amici nel tempo felice' dei suoi vecchi anni le segrete arti usate a vincere la ritrosia della figlia,
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