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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   giovare, corner ne .bruciava di brama ardente, né all'una, né all'altra, si struggeva dj dolore e spesso dava in piatito. Così vivendo a lungo si sarebbe perduta, se là madre non avesse trovato modo di confortarla conducendola per le terre d'Abruzzo ad improvvisarvi. "Si ricorda-che tenne accademie in divergi tempi a^Lanciano 4). a Vasto, ad Atri 2), a
   1) II 1843, il 1847, e*il 1854, e fu òspite del poeta lancianese, Carlo Madonna, che.ad onore di lei compose un'ode. Nel '47 v'improvvisò le poesie: Corintia, La Musica e la Poesia, ^Colombo, La costanza nella sventura?, e L'amante esulif.
   2) Se ne serba questa memoria. Una lettera del suo maestro De , Martinis la raccomandava a! giovane di bette speranze, G. Cherubini.
   La Gianninà riconoscente delle liete accoglienze ricevute in Atri e visitando il nuovo Camposanto improvvisò i setteiiari seguenti con questo indirizzo:
   Nell'albo dell'egregio giovane D..Gabriele Cherubini Gianninà Milli nel giorno 17 agosto 1847 scriveva questa Romanza :
   Colà dove riposano . -
   » I morti del Signor
   Erra dolente e pallido Un giovin trovator.
   Fra tante tombe gelide
   Lo sguardo oma-i stancò, _ Ma dell' amata vergine L! avello non trovò.
   Ed ecco bianca tortora ' Fendendo Taere a voi
   - ^ Sopra una croce funebre
   \ Posa in quell'ermo suoi. Ivi il suo roco gemito
   Fa mesto risonar,- ' E par che il vate misero S'ingegni a sé chiamar.
   È della spenta vergine
   L'alma che al suo fede! .
   In forma 4'una tortora Mostri it suo muto àvel.

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