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a Penne, a Castiglione a Casauria 4) a Chicli, a Sulmona e ad Aquil.i, ove una, ove due, ove tre volte. - . i
Ma la giovine trovatrice, che nel soffio passeg-giero di libertà del '48 aveva -esaltato il suo genio all'inno di pace e di concordia -±ra popolo e re, sentì stringersi il cuore al vedere succedere infausti, eventi alle liete sorti, al sapere il suo libro di versi inviso, e sé stessa come estranea nella sua terra rimanere senza amici,che la comprendevano come quei eh' erano stati dispersi dalla bufera della reazione. E poi, messa in sospetto presso la polizia pel'liberi sensi maniféltati nel calore dell'improvvisazione e nel volume ,pubblicato, dovette tacere, starsi in casa ed evitare la compagnia- dei pochi amici rimasti. S'immagini che strazio dovè patire il cuore di lei nata alla luce, al sole, ali' aria, al canto !
Ricadde nella malinconia di una volta e, se non disperò di sé, lo dovette di nuovo alla madre che sempre vigile e previdente prese l'ardita risoluzione di lasciare la propria famiglia, Teramo, gli Abruzzi, tutto, pure di salvare il genio di Giannina, che mp-riva tra i sospiri e i pianti. Ci volle del coraggio in quegli anni di sospetti, di accuse, di facili con- ' danne e di più facili prigioni, a tentare le sorti nella stessa Capitale. Regina l'ebbe- e, come abbiamo visto in parte, riuscì ali' ardua prova.
i) Nel 1847, ad invito del notar Ventura, suo amico, v'improvviso la Solitudine e due sonetti a rime obbligate.