VI.
Ma torniamo alla Giannina, alla bontà, di sua .vita. . , . " .
Questo passò piena di carità fraterna, quando specialmente in molte delle città dove improvvisò' diede prova che l'amor alla terra vnati.a che le ac-) tendeva il petto e la moveva al canto le faceva beneficare i miseri e tergere le lagrime dei colpiti jdalla sventura, giacché voleva' che le sue poesie im-".;provvisate e stampate si fossero vendute ad utile di gualche pio Istituto di beneficenza. ')
i> Sentiamo con che calore di espressione si>discorre della carìtà-di lei: I/ammirabile G. Milji avendo fatto dono.di questi suoi canti (com-pphiatenti poetici improvvisati il 7 dicembre ^1857 e il 28 marzo-1758 nel teatro della Pergola) all'istituzione degli Ospizi! Marini lascerà fra noi an tal frutto del suo jngegno e,della sua beneficenza che l'ammirazione e la gratitudine faranno a gara nel ricordarla,
^ EmilUo Checcherinì.
II Comitato filantropico delle donne anconitane la iscrisse qua! Dama onoraria ,nel foro Alba; ed ella a bene1ìcio dell'opera pia sedette la frp-
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