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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   il-suo cuore cessò di battei e; né io me ne accorsi, se non quando sentii nelle mie mani la fredda mano di lei: tanto tranquillamente èra passata di questa vita. »
   Firenze, come aveva onorato in vita la poetessa, la onorò in morte. *) II Municipio le rese le e-streme onoranze se il fiore della cittadinanza accor-"se a darle il supremo addio, quella cittadinanza, a cui ella con tanto affetto e gratitudine-nelle ore più fervide dell'estro aveva rivolto i suoi accenti commossi : ,
   Bella, ospitale ed inclita
   Patria dell'Alighieri,
   Che a voi più franco e libero
   Drizzava i miei pensieri
   Col generoso plauso
   Che tu largivi a me,
   Vedi !.'.. ti volgo in lagrime • • _.
   L'accento dell'addio.
   Il Ministro della Pubblica Istruzione, l'on. Bo-selli, interprete della repubblica letteraria e del governo,- si fece rappresentare alle esequie e scrisse:
   i) Teramo, sua città natale commemorò l'eletta figlia nei Consigli del Comune e della Provincia. 11 Comune ha pronto il disegno del rho-.numento, opera dell'Abruzzese Pagliaccetti, da innalzare a San Miniato per suprema volontà di lei presso quello del marito.
   Gli operai teramani, consorti del buon-padre suo, insieme ad una e-letta d'insegnanti e di altri cittadini, n'erigeranno un secondo nel convitto femminile, che si nomina da lei, e un terzo nel giardino pubblico della citte. Noi affrettiamo coi nostri voti questi segni di onoranza permanente nella sua terra.
   .*'

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