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«•dal rigore più terribile dei tèmpi... si arresta un momento. Si provano allora timori "che -la sua a-nima stessa non ha tempo di provare: non trema, pèrche combàttè; tremiamo noi testimoni dd cimento terribile. Ma questi timori si dileguano- improvvisamente tosto che la si vede uscire da tante difficoltà, con' quella grazia con cui dal cespite irto di spine esce sull'alba la rosa profumando 1'aree all'intorno. E allora irrompiamo in approvazioni fragorose... ma no: sembran voci d'applauso", ma è scoppio dì gioia. » J) "*
Facciam ancora ragionare di questa donna meravigliosa gli estranei, che nella penna di noi cit-' tadini suoi la verità potrebbe acquistare faccia di menzogna. In fine della sua bella commemorazione il Rigutini raccoglie in pochi tratti con quel ma> gistero che gli è pròprio l'indole della donna e della poetessa :
« Fu G. Milli una di quelle creature privilegiate, che i cicli talora concedono al mondo per beneficio dell'umanità. E benefica fu veramente l'opera di lei o che si riguardi nella famiglia o nella patria, o che si consideri la figliuola, la sposa, la cittadina, 1 poetessa. Nel cuore acceso di ogni più gentile e gagliardo affetto consistette gran parte dell'essere suo, e nel cuore specialmente fu sempre 1 dalla nemica fortuna percossa; onde nel suo poetare
i) G. PRASSI. Op. cit. pag, XXVI.
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