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buendole grandi dot; di poetessa, non diciamo che della Milli vivrà tutto, ma quel tanto che sopravvive basterà a mantenerle il posto conquistato. *)
La ragione della molta parte che nelle poesie della Milli sopravvive è riposta nella semplicità e insieme nello studiò del pensiero e- della parola. Dai canti della Milli viene fuori la sua grandezza fra l'armonia del cuore e della mente, -del sentire e dell'operare, della donna e della poetessa. Tale armonia e tale accordo di parti difficili a trovarsi in una donna non vengono mai meno nei suoi carmi. Da questi appare una bella immagine di scrittrice.
Ecco come ci si presenta.
Questa nostra cittadina, atta forti cose a pensare e mettere in versi, ha ingegno ferace ed educato sui volumi di quei che orma splendente lasciarono nel campo ' delle idee pel loro nova/ore vasto pensiero. Dante, mente creatrice dai carmi onnipossenti, il Tasso, ingegno ordinatore, l'Alfieri, che del-
i) Anche i critici sono dalja nostra. Sentisi il Prassi: E taluno ve ne ha (dr improvvilatori) che già fa parte della nostra letteratura, fra i quali nou esito un momento porre la G. Milli. Op, cit. pag.'XVIII.
Il Rigutini : Io non dispero che quei versi (dì G. Milli) non possano essere dì nuovo gustati dalla gioventù italiana, quando, passata questa torbida piena, torneranno le chiare e dolci correnti della poesia nostra a rinnovare gli spiriti e a consolare la vita. Op, cit. pag. 55.
E T. Gobbio, fatto cenno delle poetesse del secolo, aggiunge: a tutte queste ci sembra superiore G. Milli di Teramo. Storia della Letteratura ^ Italiana pag. £80. .
Oggi non v'è antologia compita di poesie italiane che non scelga dai canti della Milli.