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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   • — 88 —
   Veggasi a pagina~44 il ritratto dell 'Alfieri ; ecco qui quel del Leopardi:
   Fosco degli anni tuoi sorse il mattino t>' un dì più fosco ancor tristo foriero ; Dotto del greco e del saper latino, Eri al tuo proprio sècolo straniero. Struggea tue .membra gracili il divino Foco dell'alto creator pensiero; E insiem con Bruto, nel dolor profóndo, Virtù, sciamavi, è nome vano al mondo!
   Nel momento dell'ispirazione anche i concetti più difficili e i fatti più restii alla vaga armonia dei -versi trovano la loro forma e fanno pensare alle difficoltà vinte nel campo dell'arte. La teoria dei ricorsi storici del Vico e la legge dell' isocronismo del Galilei, difficili tanto anche ad esprimersi nella prosa, trovano i^ loro versi nei canti ai loro autori. Nel Duomo di Pisa oscilla la lampada e il Galilei l'osserva e la poetessa gli dice:
   E là, qual da pensier nascon pensieri Nell'oscillar di pia lampa sospesa, Quella tua mente, già in saper matura, L'equa del tempo immaginò misura.
   Sa la poetessa coi seguenti versi metterci a parte delle gioie della scienza dei. mondi che si rivelano al genio del Galilei:
   Oh ! come allora del Fattor sovrano La illuminata immensità ti apparve Maravigliosa per l'etereo piano, Strappato il velo delle antiche larve !

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