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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - 89 —
   Come adorasti la superna mano Che non senza alto fin prodiga parve, E bella t'apparì cinta di tede Stretta alla scienza e alla ragion la fede !
   Riporta il Vico al suo tempo e lo ritrae quale gigante del pensiero che si fa luce squarciando le tenebre : . .
   La luce a te dell'itnmutabil vero, Tra l'ombra dell'ignavia oscena e scura, Viva rifulse nel divin pensiero, Come raggio di Sole in onda pura. Vedeste un mito nell'antico Omero; E tra le fasi alterne di natura, La fatai degli eventi ardua catena Avvicendarsi sull'umana scena.
   Ella crebbe alla scuola del Manzoni e così la tratteggia nel canto che gli rivolge :
   A tristi nènie nordiche,
   A pastorali pive,
   A suon di vuoti numeri
   Su viete fole argive,
   Sdegnasti tu, magnanimo,
   L'alto tuo verso unir. Ma fra il Discorde strepito
   La mite' tua parola "
   Surse a bandir mirabile
   La vereconda scola,
   Che dal Vangelo ispirasi
   A generoso ardir.
   La figura principale nel quadro della poesia della Milli è la donna. Questa creatura, essendovi ritratta con immagini bibliche, ci appare, in tutti i

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