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di averla essa stessa onorata di sua visita. Poco dopo Vi diede la prima accademia, annunziata semplicemente dal giornale di Torelli. Comparve -tremante, smarrita sul teatro, ov'era raccolto il fiore della nobiltà napolitana. Cominciò un canto, e... che vuole che io dica? Non so ancora persuadermi ' come avesse potuto svegliare a quel punto l'entusiasmo di un pubblico così colto e di cosi difficile accontentamento. Non le parlo degli applausi, i quali posso dire proprio strepitosi e continui : ma quel che più la sorprese e la commosse, fu il vedersi circondata, dopo finito, dalle più illustri dame, cavalieri, principi ecc., esaltandola fino alle stelle. Il celebre cavalier Ruffo, Revisore dei tèmi, si accostò, e dopo un mondo di complimenti, le soggiunse: Siete là prima, ch'io nìi abbia udita improvvisare, ragionando. Filippo Girelli la obbligò di accettare in quella sera un palco a S. Carlo ; più di trenta persone, tra letterati ed artisti, andarono a visitarla. Il celebre Dauria, pittore, là invitò, per una sera in casa. Tutti i migliori poeti le regalarono le loro o-pere, e il vecchio e rispettabile Giulio Genoino le si dichiarò, scherzando, innamorato matto, e le regalò l'ultimo tometto della sua etica.drammatica. Torelli, De Per-raris, Ruffa, e non so quanti altri, scrissero la relazione di quell'accademia.
Una sera ai Fiorentini ebbe un vero trionfa Ci erano due Principi, fratelli del Re, con le rispettive mogli. Non contento il pubblico di applaudirla ripetute volte, volle mostrarle anche di più il suo favore rompendo in plausi novelli, quando comparve in un palco per udire una farsa dopo l'improvviso ... »