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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 105 — Ritratti a penna di G. Milli.
   (D)
   I fratelli Costantini Settimio e Berardo che con lei furono stretti di lunga amicizia la ritrassero aL vivo nel-P anniversario, il primo in fine della sua splendida orazione e il secondo in una scritta di forte e nobile sentire.
   « Era Giannina Milli di giusta statura, snella della persona, aveva capelli neri, occhi vivaci, scintillanti, bellissimi, onesto lo sguardo, grave il portamento. Sorridea con grazia, conversava alla buona e senza pretese, vestiva con semplicità schiva dei ricchi orna"tnenti, di cui possedeva gran dovizia. Amava la solitudine e il viver semplice e frugale. Non parlava mai di sé né delle cose sue ; e quando non poteva farne di meno, lo- faceva con tanta grazia e disinvoltura da parere che parlasse di altri: jnsomma, dice benissimo il Prassi, discorrendo con lei senza conoscerla poteva benissimo venirvi fatto di domandarle se conoscesse la Milli » (Rivista Abruzzese, An. IV. pag. 386).
   G I AN N I N A M I L.LI
   D'UMILE STIRPE NATA FU PI MEDIOCRE STATURA MAGRA E SVELTA
   BRUNA CON OCCHI NERI E VIVI
   DI MOVENZE E VOCE PIACENTI E GRATE
   SCHIETTA MODESTA AFFABILE
   DI COSTUMI PURI ED ELETTI
   SPREZZATRICE DELL'ATEO E DELL'IPOCRITA
   DI SENSO SQUISITO D'INGEGNO PRONTO ED ACUTO
   IN LETTERATURA CULTISSIMA
   IN RIME PRECLARA
   NELLA FAMIGLIA
   SOSTENNE I S.UOI CON LA COSTANZA D,EL SACRIFICIO
   NELLA EFFERATA TIRANNIDE
   GIOVO' I PATRIOTI INCATENATI
   NE STRAPPO' QUALCHEDUNO AL CARNEFICE
   GIRO' DAI SUBALPINI AI SICULI
   NEI PRIVATI COLLOQUI SUSCITO' SENTIMENTO UNITARIO
   COL CANTO ESTEMPORANEO
   ACCESE GLI ANIMI A NUOVI DESTINI
   EBBE GRANDI ONORI DAI Più' INSIGNI PLAUSO DA TUTTI
   LASCIO' IL CORPO A FIRENZE LE MEDAGLIE A TERAMO LE POESIE ALL'ITALIA.

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