— 105 — Ritratti a penna di G. Milli.
(D)
I fratelli Costantini Settimio e Berardo che con lei furono stretti di lunga amicizia la ritrassero aL vivo nel-P anniversario, il primo in fine della sua splendida orazione e il secondo in una scritta di forte e nobile sentire.
« Era Giannina Milli di giusta statura, snella della persona, aveva capelli neri, occhi vivaci, scintillanti, bellissimi, onesto lo sguardo, grave il portamento. Sorridea con grazia, conversava alla buona e senza pretese, vestiva con semplicità schiva dei ricchi orna"tnenti, di cui possedeva gran dovizia. Amava la solitudine e il viver semplice e frugale. Non parlava mai di sé né delle cose sue ; e quando non poteva farne di meno, lo- faceva con tanta grazia e disinvoltura da parere che parlasse di altri: jnsomma, dice benissimo il Prassi, discorrendo con lei senza conoscerla poteva benissimo venirvi fatto di domandarle se conoscesse la Milli » (Rivista Abruzzese, An. IV. pag. 386).
G I AN N I N A M I L.LI
D'UMILE STIRPE NATA FU PI MEDIOCRE STATURA MAGRA E SVELTA
BRUNA CON OCCHI NERI E VIVI
DI MOVENZE E VOCE PIACENTI E GRATE
SCHIETTA MODESTA AFFABILE
DI COSTUMI PURI ED ELETTI
SPREZZATRICE DELL'ATEO E DELL'IPOCRITA
DI SENSO SQUISITO D'INGEGNO PRONTO ED ACUTO
IN LETTERATURA CULTISSIMA
IN RIME PRECLARA
NELLA FAMIGLIA
SOSTENNE I S.UOI CON LA COSTANZA D,EL SACRIFICIO
NELLA EFFERATA TIRANNIDE
GIOVO' I PATRIOTI INCATENATI
NE STRAPPO' QUALCHEDUNO AL CARNEFICE
GIRO' DAI SUBALPINI AI SICULI
NEI PRIVATI COLLOQUI SUSCITO' SENTIMENTO UNITARIO
COL CANTO ESTEMPORANEO
ACCESE GLI ANIMI A NUOVI DESTINI
EBBE GRANDI ONORI DAI Più' INSIGNI PLAUSO DA TUTTI
LASCIO' IL CORPO A FIRENZE LE MEDAGLIE A TERAMO LE POESIE ALL'ITALIA.