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Giannina Milli nel salotto della contessa Maffei.
« La sera del 31 dicembre 1859, ha luogo il più memorando ricevimento del salotto Maffei. Tutti gli amici della Contessa vengono ad augurarle lieto «ilprimo anno della redenzione italiana ». Questo è il motto del mo-_qjento, la parola d'ordine. La folla è tale che persino l'anticamera è rigurgitante. Le signore sfoggiano abbigliamenti speciali, in cui non manca un fregio tricolore. Molti occhi sono rivolti su una bruna giovane di trentadue anni '), di Teramo, poetessa, non bella, ma di volto espressivo : Giannina Milli, l'improvvisatrice della nostra rivoluzione. Ella è sollecitata dalla Maffei a improvvisare qualche lirica. Ingenua di modi e di cuore, la Milli sulle prime si schermisce quasi Impaurita, poi sorge, coi neri occhi fiammeggianti, e, in mezzo al. religioso silenzio, successo ali' allegro mormorio, improvvisa un sonetto sulla libertà. Appena finito l'ultimo verso, scoppiano applausi. La poetessa singhiozza di commozione, e va a nasconder le lagrime sul petto della maclre sua. La contessa l'avvicina, le bacia la fronte infuocata, non senza lagrime anch' essa. Alcune settimane dopo quella serata trionfale, Giannina Milli manda manoscritte alla Maffei alcune quartine che; meglio di tutte, dipingono le impressióni dell'improvvisatrice nei momenti vulcanici del-l':estro, e ricordano quella sera memorabile: '•
'- : i)' La Milli toccava invece il XXXIV anno essendo nata il 24 maggio del 1825, V: G. PANNELLA, Della vita e delle poesie di Giannina Afilli inìprówisatrice.
Nota di P. SPKZI
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