— 139 — ROMANZA
Nell'albo dell'egregio giovane Gabriele Cherubini
ite:
Colà dove riposano I morti nel Signor Erra dolente e pallido Un giovin trovator.
Fra tante tombe gelide
Lo sguardo ornai stancò, Ma dell' amata vergine L'avello non trovò.
Ed ecco bianca tortora, Fendendo l'aere a voi, Sopra una croce funebre Posa in quell'ermo suoi.
Ivi il suo roco gemito Fa mesto risuonar, E'par che il vate misero S" ingegni a sé chiamar.
È della spenta vérgine
L' alma, che al suo fedel 1 In forma d' una tortora Mostra il suo muto ave).
77 Agosto 1847.