— M-5 —
ROMANZA
Come il sospir de l'esule x Vola ài natal suo lido, Come il suo voi la rondine Drizza al fecondo nido, Così, bramoso, indocile, Su l'ali del desir, II pensier mio sospingesi In grembo a l'avvenir.
TL, benché orrende fremano Ne l'aer le procelle, Oltre le nubi ei penetra A contemplar le stelle; E ai venti, che sconvolgono Da l'imo fondo il mar, .Vede serena e placida La calma sottentrar.
Allor, siccome immemore D'ogni incresciosa cura, Canto la pace e il gaudio Di quella età futura; E sogno fin che al timido Voto di questo col" " Rivolga Iddio propizio Un guardo di favor !
Così, se alfin disperdersi
Vedrò mia speme al vento, Non su miei fati inutile Io scioglierò lamento; Ma rivocando l'estasi Andrò de i scorsi dì Ne la. gentil memoria Di un sogno che fuggì.
8 luglio 1852