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LA FARFALLA
Immagine dell'anima
Oh farfalletta, vaga, gentile, Che a i fai fulgenti del novo sol, Quando più gajo sorride aprile, L' ali dipinte dispieghi al voi;
Dimmi, .ove tendi? perché leggiera Passi da l'uno .a l'altro fior, Né tra i più belli de la riviera Un fior per nido scegliesti ancor?
Vedi l'anemone, l'immacolato Giglio, la rosa, il gelsomin ; Ciascuno un talamo t'offre odorato, Perché dal volo non posi alfin?
Ma tu non ni' odi, e irrequieta, Come di zeffiro molle respir, Voli cercando ignota meta
- Di cui ti stringe ansio desir.
Deh almen dal florido natìo boschetto Incauta troppo 'non ti scostar;' In cittadino splendido tetto Deh ! no, infelice, non penetrar!
Che là, di un vago notturno lume Innamorata a lo splender, Incenerite ne avrai le piume, Troppo appressandoti al suo fulgor.
Oh farfalletta, così sovente A te, bambina, rivolsi il dir; E sul tuo fato una innocente Pietosa stilla diedi, e un sospir.