E sciolsi il carme polirò, innocente, Da te ispirato, Angel' fédel ; • Ed a la fervida accesa mente Dischiuso allora apparve il ciel.
Ah, sì, te sempre, spirto immortale, ;
Sostegno io trovo nel mio cammin ; ,
- E sento il fremito di tue bell'ale
Lieve agitarmi il bruno crini "
/ Odo tua voce nel pio concento Che fan le squilfe sul tramontar; L'odo nel lieve, spiro del vento,
De i fiumicelli nel susurrar. - _ • t,
Veggo" il tuo riso ne Io splendore <
Del sol che illumina e terra e ciel ;
Veggo il tuo risone l'umil fiore •
Che olezza aperto in su lo stel. ,;
Tu, se a 1' errore chino il pensiero, ~- -j
Retaggio infausto del fragil vel, -.-'•,
Mi volgi il guardo mesto e severo, .
E del rimorso m'infondi il gel.
Tu, se mi vince ira o sconforto, Se il dubbio m'ange, qual nave, in mar,
È il ciel, mi gridi, de l'alme il portò, .'
Là solo il vero potrai trovar f. ' s
Ah sì! tu sempre mi veglia, o santo;
• Puro il niio gaudio, sia puro il duol ; 1 Ne gli lustri ardenti sia puro il canto, "< "^ Degno del nostro fecondo suoi. "" j
-E tu pietoso lo spirto mio "^"v, '„>*
Reggi, ne l'ultima pugna crude!. -J Teco, inneggiando, ch'io torni a Dio.
O mio diletto Angel fede! ! ^ ^
Napoli, 2 dicembre 1853.