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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   E sciolsi il carme polirò, innocente, Da te ispirato, Angel' fédel ; • Ed a la fervida accesa mente Dischiuso allora apparve il ciel.
   Ah, sì, te sempre, spirto immortale, ;
   Sostegno io trovo nel mio cammin ; ,
   - E sento il fremito di tue bell'ale
   Lieve agitarmi il bruno crini "
   / Odo tua voce nel pio concento Che fan le squilfe sul tramontar; L'odo nel lieve, spiro del vento,
   De i fiumicelli nel susurrar. - _ • t,
   Veggo" il tuo riso ne Io splendore <
   Del sol che illumina e terra e ciel ;
   Veggo il tuo risone l'umil fiore •
   Che olezza aperto in su lo stel. ,;
   Tu, se a 1' errore chino il pensiero, ~- -j
   Retaggio infausto del fragil vel, -.-'•,
   Mi volgi il guardo mesto e severo, .
   E del rimorso m'infondi il gel.
   Tu, se mi vince ira o sconforto, Se il dubbio m'ange, qual nave, in mar,
   È il ciel, mi gridi, de l'alme il portò, .'
   Là solo il vero potrai trovar f. ' s
   Ah sì! tu sempre mi veglia, o santo;
   • Puro il niio gaudio, sia puro il duol ; 1 Ne gli lustri ardenti sia puro il canto, "< "^ Degno del nostro fecondo suoi. "" j
   -E tu pietoso lo spirto mio "^"v, '„>*
   Reggi, ne l'ultima pugna crude!. -J Teco, inneggiando, ch'io torni a Dio.
   O mio diletto Angel fede! ! ^ ^
   Napoli, 2 dicembre 1853.

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