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II Ciel soltanto è meta: Come de' fiumi al correre Meta soltanto è il mar.
Non mai possente principe
Nel suo supremo giorno \
Stuol così folto videsi Di mesti amici intorno, Siccome è quel che accerchia II nobile pittor.
Persin quel Re magnanimo
Che al quinto Carlo in guerra Ardito osò contendere L'impero della terra, Regge pietoso il debile Capo di lui che muor.
E dubbi rende gli animi
.Cjual sia tra lor più degno, Se quei che tanta gloria-Alerte al divino ingegno, O quei che dona un premio Che vjnce ogni altro onor.
Ma pur sul venerabile Estenuato aspetto Veggo affacciarsi l'ansia Di un angoscioso affetto, Veggo ch'ei volge cupido Lo sguardo intorno a sé;
Ed affannoso un gerrito
Mette, e da sua pupilla Silenziosa" scorrere Veggo un'amara stilla Giù per la gota pallida, Nunzia di arcano duol !...
T'intendo, ah sì ! quel gemito
Comprendo e quel tuo pianto ! Ancor qui molti ti amano, Stan moki a te d'accanto, E un Re che piange a piangere Altrui costringe ognor;