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Giannina Milli
nella vita e nelle opere
Giacinto Pannella
Cooperativa Tipografica Teramana, 1925, pagine 168

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   
   —159 —
   Credè la patria libera Dal barbaro oppressor.
   Oh ve'!., l'afflitta, al sonito Di quelle pie parole, Di un riso tra le lagrime Fa il lampo scintillar ; Così tra foschi nuvoli Spesso* l'occiduo sole Balena un raggio languido Pria che s'asconda in mar.
   Poi genuflessa, e gli umidi Occhi rivolti al ciclo, Sclama : Perdona, è debole Spesso il materno cor : Ma anch'Elia, insièm cogli angeli, Sul tuo trafitto velo Volle Tua Madre piangere, O Cristo Redentor !
   È ver, del sacrificio
   Non pianse già Maria,
   Teeo compialo il genere
   Umano a riscattar;
   Ma, ed io pur anco, io povera
   Donna, alla patria mia
   Seppi del caro ed unico
   Figliuolo i di votar ! Ned or m'è dato i laceri
   Avanzi suoi di pianto
   Bagnar, non che raccoglierli
   Entro sacrato ostel.
   Ma questo colle è tempio
   A Te devoto e santo,
   Se della patria i martiri
   V'hanno indistinto avel !

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