, - Presentando una bandiera
agli emigrati veneti adonati in Brescia.
Ottave improvvisate da Giannina Milli, (1860)
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Nel caro suolo che a Voi die la cuna, È preme or l'empia signoria straniera, Tre leggiadre sorelle in veste bruna Trapunser questa serica bandiera. Molle il ciglio di pianto avea ciascuna Ed ansio il sen, qual dì chi teme e spera, Mentre pendea sull'opra, taciturna, Al chiaror della lampada notturna.
Oh quante volte, sospettose e smorte, Sostare al suon d' un' improvvisa voce ! Guai se irrompea nelle serrate porte, Inaspettato, il tèutonefferoce!...
. Guai se a fisar venia le luci torte Sull'infausta per lui Sabauda croce, Che su quel drappo appar di raggi cinta E dal bel fregio tricoìor dipinta!"
Ma-il ciel sottrasse al barbaro oppressore La santa insegna ch'oggi a Voi si dona, O prodi, o Vói che al marzial furore Tanfo cordòglio e tanto affetto sprona; Ben vel sapete: le tre meste suore Venezia, han nome, Padova e Verona; Esse inviano ai figliuoli esuli in campo Jl pio vessillo onde s'aspettan scampo.
Oh ! la bellica polve e i soli ardenti "I bei Colori non ne avran sbiaditi Prima che tutti esultino, redenti Dall'esoso straniar gl'itali liti ! , Pia l'estremò per ,lui qui dei cimenti
Duello in cui l'armi a rit«ntar v'iavfti; he eoa q«eJL stgno inn»azi a le pupille .Cìàscun s}i voi combatterà p«r mille !