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Saluti
Franco Giuliani
Luigi Ponziani
Vincenzo Di Benedetto
Salvatore Coccia
Percorso interattivo
(P= pannello fotografico - V= vetrina)
Ingresso
V - La Marcia dei Tre Prati
P - Proverbi e miniature
V - Stampati
V - La Tragica Escursione del 1929
P - Stampe, incisioni e disegni
V - Stampe antiche
P - Le rappresentazioni artistiche
P - Il sentiero, il cammino, le mete
P - Le escursioni
P - Devozione
V - Libri
P - Le vette
V - Opuscoli
P - Osservare e vivere lo spazio
P - In cordata
V - Opuscoli e stampati
P - Il paesaggio
P - La tradizione e la festa
V - Opuscoli e stampati
P - I pastori
P - Le escursioni
LA "Marcia dei Tre Prati"
Domenica 23 luglio 2006, ore 9
anche su: www.delfico.it
Link
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Blog su splinder.com
Gran Sasso (Wikipedia)
Gran Sasso (Wikipedia, inglese)
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"Gran Sasso da vivere" e "Marcia dei Tre Prati"
Due eventi per la grande montagna nel cuore d'Italia
Da decenni le nostre zone montane subiscono un progressivo abbandono che ne snatura i contorni.
Chiudono i negozi, si contraggono i servizi, si deteriora il patrimonio storico e artistico, si disperde la cultura locale, le tradizioni, i saperi e i mestieri antichi, si dimentica il dialetto.
Lo spopolamento della montagna e l'invecchiamento della popolazione residente, diventano problemi sempre meno fronteggiabili e i danni che ne derivano non vengono percepiti, in generale, in tutta la loro drammatica, potenziale irreversibilità.
La creazione del Parco Nazionale del Gran Sasso - Laga è stata una prima importante risposta, ma non basta: nessun Ente - da solo - è in grado di dare nuovo slancio alla montagna.
Occorre che le istituzioni, i cittadini di Teramo e quelli delle altre aree urbane più popolose, prendano coscienza del fenomeno e riflettano sul disastro che rischia di compiersi a danno dell'intera comunità, specie delle future generazioni, se si continuerà ad assistere inerti al dissolversi del tessuto sociale, economico, culturale e, talora, ambientale dei nostri monti.
Il messaggio che "Gran Sasso da Vivere" e la "Marcia dei Tre Prati" vogliono trasmettere è quello dell'amore per la montagna: amore inteso non solo nel senso di possesso, di mera "fruizione", di autocompiacimento per aver la fortuna di vivere immersi nella sua straordinaria bellezza.
Ma anche - e soprattutto - amore nel senso di "prendersi cura" di un bene che appartiene a tutti, di un ambiente nel quale distese di boschi e pascoli, cime innevate e ruscelli da sempre hanno visto scorrere storia, economia, cultura, tradizioni che vanno riconosciute e salvaguardate pena la perdita delle nostre radici e della nostra identità.
Vincenzo Di Benedetto
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