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p.f. [PASQUALE FABBRI], Il superbo trionfo di "Madonna Oretta" al Teatro Comunale di Teramo.
Ne "L'Italia Centrale", 15 giugno 1932.


Nuovo e superbo trionfo, nè potrebbe chiamarsi altrimenti, il successo incondizionato che hanno ottenuto le tre rappresentazioni di "Madonna Oretta" del m.o Primo Riccitelli, al Teatro Comunale di Teramo.
"Madonna Oretta" presentata come la prima novità assoluta nell'ultima stagione al Teatro Reale dell'Opera, è stata rappresentata qui a Teramo, e di ciò va data la più ampia lode al Podestà On. Vincenzo Savini ed al Colonnello Commendatore Dott. Giovanni Lucangeli autorevole Presidente del Circolo Teramano, che con altissimo senso civico hanno preso l'iniziativa ed assunto la responsabilità dell'impresa, è stata rappresentata, dicevamo, con un esemplare del tutto identico a quello del Teatro Reale negli artisti come nell'orchestra nei core, come in ogni altro elemento, tra la simpatia, più viva della nostra cittadinanza per lo spettacolo veramente eccezionale, paragonabile solo a quelli che dettero inizio alla tradizione squisitamente superiore del maggiore Teatro teramano, spettacolo che ha riconfermato, dopo il trionfale successo di Roma e l'altro, non meno trionfale di Verona, le chiare ed altissime doti dell'illustre compositore abruzzese.
Abruzzese, e di ciò siamo veramente lieti: tutto l'Abruzzo palpitò, nei primi giorni del febbraio scorso, del più vivo orgoglio appena pervennero le rapide entusiastiche notizie del grande successo romano, orgoglio propagatosi ed accresciutosi rapidamente quando, al giudizio ed al plauso spontaneo del gran pubblico, si aggiunse il giudizio sereno e spassionato dei migliori e più autorevoli critici musicali, pressochè unanimi e concordi, nell'ammirazione per la nuova opera del m.o Primo Riccitelli.
La bella e vivace commedia di Gioacchino Forzano, trasformata in libretto, ha trovato nell'illustre maestro abruzzese, l'interprete musicale più adatto e sicuro, che sol suo spirito d'improvvisazione ha magnificamente superata ogni difficoltà, dando alla poesia del Forzano una superba ed efficacissima veste musicale.
E l'opera ricca di belle ed ispirate pagine musicali ha conquistato subitamente tutto il nostro pubblico che ha saputo comprenderla e gustarla.
E di ciò va attribuito gran merito agli esecutori tutti e prima alla meravigliosa interprete del principale personaggio dell'opera: Gianna Pederzini il cui nome occupa già un posto di prim'ordine negli annali del teatro lirico italiano si è dimostrata ancora una volta superba signora del canto della scena rivelando tutta la sua anima di squisita e geniale artista in cui vibrano e scintillano i due sorrisi della grazia e dell'arte.
Ella fece del personaggio di Madonna Oretta, una vera creazione tutta sua, appropriatissima, e sin dal primo atto si affermò trionfatrice in tutta la luce radiosa di artista completa ed elettissima, rendendo efficacemente il carattere della protagonista.
Dire che Gianna Pederzini riscosse tutta la più incondizionata ammirazione degli ascoltatori; dire che fu ad ogni fin d'atto replicatamente chiamata agli onore della ribalta e particolarmente festeggiata; che uno scroscio senza fine di applausi accolse la romanza ch'ella cantò nel secondo atto, non solo per la particolare bellezza di quel canto, ma perchè il pubblico potè cogliere l'occasione per dimostrare la grandissima simpatia per l'arte sua, è meschina cosa dinanzi alla realtà del suo trionfo, e trionfo che, se pur condiviso con tutti gli altri illustri interpreti, che assai degnamente le facevano corona, è stato trionfo suo, poiché a ragione è stato osservato come l'opera di Riccitelli sembri creata proprio per Gianna Pederzini e questa per l'interpretazione di "Madonna Oretta" nella quale ella può ben far sfoggio di tutta la sua meravigliosa padronanza e signorilità di scena, necessarie alla vita del personaggio, ma rare invero a trovarsi anche nelle migliori artiste del teatro lirico, accoppiate a quella particolare sensibilità e ricchezza di doti vocali che caratterizzano l'arte singolare di Gianna Pederzini, arte che molto onora lei
...e quei che udita l'hanno...
Anche Augusta Quaranta, che ha sostenuta la non facile parte di "Genovieffa" ha posto tutto il suo impegno per la miglior interpretazione del personaggio assegnatole, riconfermando, specialmente nel secondo atto, le sue doti di artista di valore.
Ha completato assai bene il bel terzetto femminile la gentile artista Bianca Saltamerenda in "Biondella" molto efficace nella sua parte del primo atto.
Assai apprezzato è stato il tenore Giovanni Vojer nelle vesti del Conte di San Gemignano, rivelando anche in questa parte, interpretata con molta passione, quei meriti di indiscusso primato che unanimamente gli sono riconosciuti per la sua voce calda, modulata, deliziosa nel passaggi, sempre bene intonata, in vari punti assurgendo al più bel grado di sentimento e di passione.
Particolarmente simpatico e gradito al pubblico è riuscito il basso Giulio Cirino nella parte di "Luca" artista poderoso, anch'egli unisce doti non comuni di cantante ad una abilità scenica piacevolissima.
Il tenore Nino Mazzioli in "Lando" si è riconfermato tenore pieno di grazia, ed a lui sorride la giovinezza come una buona promessa.
Pure con molta efficacia interpretarono la loro parte il giovine baritono Saturno Meletti (Buonaccorso) assai apprezzato, ed Umberto Nicoletti (Baccio).
Generalmente è contro i cori che si scaglia il furore del pubblico e della critica, quando zoppicano, anche in un'opera data bene, ma questa volta pubblico e critica non han potuto far altro che ammirare l'opera del valoroso m.o Giuseppe Savagnone che i cori ha preparati e diretti con minuziosa cura e da par suo.
Ed eccoci all'orchestra ed al suo illustro Direttore il M.o Domenico Messina, uno dei più apprezzati Direttori d'orchestra del Teatro Reale dell'Opera Diciamo senz'altro che l'esecuzione orchestrale è stata veramente eccezionale, così da far vero onore al M.o Messina, il quale per la profonda conoscenza che ha della sua arte, assai meritamente gode moltissima stima e deferenza nel mondo artistico, sia per le sue qualità organizzatrici, sia per la cura veramente scrupolosa, indizio del vero intelletto d'amore per l'arte, con cui egli concerta e dirige uno spettacolo, onde a ragione, la notizia che le rappresentazioni teramane di "Madonna Oretta" sarebbero state concertate e dirette dal M.o Messina produsse la più eccellente impressione, traducendosi poi nelle sere delle rappresentazioni in indimenticabili trionfi anche per il maestro Messina che fu ripetutamente chiamato alla ribalt, dopo ogni atto e calorosamente applaudito.
E così, per opera di questi artisti, il Comunale di Teramo ch potuto riaprire i battenti ed uno spettacolo di prim'ordine quale da molti anni non si ricordava, e si è dato modo alla cittadinanza teramana, che nelle tre rappresentazioni ha letteralmente gremito il teatro in tutti i suoi ordini, di dimostrare al M.o Riccitelli quale onda di viva ed imperitura simpatia lo circondi nella sua terra natale che a lui guarda come ad uno dei suoi figli migliori e che per lui formula il più affettuoso augurio di trionfi nuovi e sempre maggiori.
p.f.