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CARLA ORTOLANI, Primo Riccitelli. Ne "In coro. Storia, cultura e profili dal 1948 al 1998 della Associazione Corale 'G. Verdi' - Teramo. A cura di Margherita Di Francesco"
, s.n.t. [1999].

'...Durante l'esecuzione dell'unico atto, il pubblico ha significato spesso la propria non dubbia soddisfazione, plaudendo tre volte a scena. Ma quando l'atto si è chiuso e dopo le prime acclamazioni agli esecutori è comparso alfine sul palcoscenico Primo Riccitelli, dalla platea e dai palchi, dalle barcacce, dall'anfiteatro e dal loggione è partita una manifestazione commossa, che si è prolungata per molti minuti. Automaticamente tutti gli spettatori si sono levati in piedi, offrendo uno spettacolo superbo e indimenticabile. Applaudiva, insieme con l'uditorio, tutta l'orchestra e plaudivano dal palcoscenico gl'interpreti dei Compagnacci. L'ovazione del popolo decretata con tanta spontaneità ieri sera al maestro Riccitelli, è la prova migliore che gli italiani sono assetati di musica - di musica vera - e che attendono con ansia fraterna e vigile l'artista nuovo dell'Italia risorgente, per poterlo premiare.' (1)
Questa è una delle tante voci che si sono elevate a celebrare la prima rappresentazione dell'opera in un atto unico del compositore abruzzese Primo Riccitelli su libretto di Gioacchino Forzano, che si tenne a Roma presso il Teatro Costanzi la sera del 10 aprile 1923 (2).
Non solo il pubblico presente in sala, ma anche la critica fu unanime nel dichiarare il trionfo del compositore abruzzese. Ed a questi consensi si aggiunsero le felicitazioni e gli incitamenti di autorità, amici e personalità del teatro. Il deputato socialista Guido Celli, infatti, l'11 aprile scriveva al maestro: "Con tutto il cuore e con tutta l'anima, mio caro Riccitelli, divido la gioia del tuo trionfo. Sempre più in alto, per la tua gloria e per la gloria del nostro Abruzzo" (3). Elogi e consenso anche dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giacomo Acerbo, amico e sostenitore del Riccitelli nella buona e nella cattiva sorte che, il giorno seguente la rappresentazione, gli comunica la nomina a cavaliere ufficiale della Corona con il seguente telegramma: "Lietissimo parteciparti che S.M. il Re, su mia designazione, ti ha nominato Ufficiale Corona d'Italia motu proprio. Esprimoti vivissimo compiacimento per non mai tanto meritata onorificenza"<(i> (4).

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(1) 'Il Corriere di Milano' del 26 aprile 1923 pubblica l'articolo apparso su 'Il giornale di Roma con data 11 aprile 1923.
(2) Numerose recensioni pubblicate in occasione della prima rappresentazione de I Compagnacci, sono riportate nel 'Corriere di Milano del 26 aprile 1923.
(3) 'IL giornale d'Abruzzo', 30 gennaio 1952. Numero speciale dedicato al musicista Primo Riccitelli nel decennale della morte.
(4) 'Il giornale d'Abruzzo', cit.