Ughetto Di Febo

     Tra i personaggi più in vista della storia sportiva silvarola si distingue Ughetto Di Febo. Dal carattere “colorito e pittoresco”, fu direttore sportivo della società ciclistica"Castrum Silvi"ed allenatore della locale squadra calcistica. Di famiglia benestante (possedeva una vasta campagna a Pianacce), Ughetto nacque a Silvi Paese il 7 giugno 1907 (dove morì il 27 agosto 1974) da Italo e Lucia ed ebbe cinque fratelli: tre femmine e due maschi. Dei fratelli maschi il più grande era Annibale (1896-1981) che lavorò negli Stati Uniti nel consolato italiano prima a Philadelphia e successivamente a New York; l'altro maschio era Arturo, orologiaio. Ughetto fu sposato con Adele Capparelli.
     All'età di 15 anni circa Ughetto venne selezionato ed ammesso nella scuola calcio di Roma dove iniziò la carriera di calciatore come mezzala. Tecnicamente dotato e con una spiccata propensione al gol, la sua carriera calcistica si interruppe tuttavia molto presto a causa di un incidente sul campo da gioco: nel tentativo di colpire la palla con la testa sotto rete finì contro il palo della porta procurandosi un grave trauma alla fronte, e portando i segni dell'incidente per tutta la vita. Abbandonato il calcio giocato Ughetto divenne allenatore e preparatore atletico. Insieme al calcio mostrò grande interesse per il ciclismo, specializzandosi come preparatore, e conseguendo a Roma anche il patentino di "organizzatore e direttore di gare ciclistiche".
     A Silvi egli mise a disposizione la sua competenza sportiva dedicandosi ai giovani che intendevano avviarsi al calcio ed al ciclismo: fu preparatore e direttore sportivo della società ciclistica “Pedale pescarese” del patron Di Iorio e della “Castrum Silvi”. Subito dopo la guerra fondò a Silvi la squadra di calcio che militò nel campionato “Amatori”. Tra i giocatori locali, come ricorda Franco Costantini, “spiccavano Enio Dell'Elce ( "Lu ddù"), Gino De Santis, Antonio Mazzone ("Picurone"), Salvatore Santoro, William Lavinio (figlio di "lu mulinare"), il centravanti Elvino Di Cesare e i portieri Tito Tamburri e "don" Luigi De Martinis!... Alla sua scuola si formarono diverse generazioni di calciatori, tra i quali Carlo Serafini che, dopo una bella carriera sportiva, fu l'erede di Ughetto come allenatore...”.
     L'attività di Ughetto Di Febo nell'ambito del ciclismo è da considerarsi veramente ragguardevole: egli fu un elemento di spicco a livello regionale sia come preparatore tecnico e atletico sia come direttore sportivo e direttore di corse, anche a livello professionistico; la gran parte delle competizioni ciclistiche che si svolsero in Abruzzo negli anni 50-60-70 del Novecento vennero organizzate e dirette da Ughetto. Nella sua scuola si formarono alcuni famosi ciclisti, tra i quali vanno ricordati Angelone, Marzullo, Alessandro Fantini, Vincenzo Meco e Vito Taccone; tra i ciclisti silvaroli si distinsero invece Umberto D'Amico, Domenico Rapagnetta e Antonio Menichella (come cronometrista).
     In occasione della sua morte il maestro Giovanni Spitilli compose una poesia in sua memoria, "La luddema vulate". Durante l'amministrazione del sindaco Giuseppe Di Febo (1995-1994) venne deliberata dal Comune di Silvi l'intitolazione del locale Stadio Comunale ad Ughetto Di Febo. Nelle motivazioni della intitolazione ritroviamo un ampio profilo di Ughetto:

     “Per quanti di noi sono nati prima ed immediatamente dopo l'ultimo conflitto mondiale, è impossibile non ricordare con affetto e riconoscenza Ugo Di Febo.
     Questo personaggio, che fece dello Sport una ragione di vita ed un modo di essere, è infatti ben noto a tutti coloro che ebbero a cuore le sorti della nostra cittadina.
     Nell'immediato dopoguerra, la vita sportiva dei giovani silvaroli trovava il suo punto di rifertimento in Ughetto Di Febo. Lo sport, nel modo da lui inteso, costituiva spesso una soluzione ai mille problemi che angustiavano una gioventù povera e scossa da una guerra terribile.
     Raccontare i tanti aneddoti riguardanti la vita di Ughetto sarebbe impossibile: resta comunque inoppugnabile che tutti coloro, giovani e meno giovani, che ebbero la fortuna di avvicinarlo, avendo in comune tanto amore per lo Sport, potrebbero testimoniare sul suo assoluto disinteresse personale e del suo accorrere ovunque si radunassero dei giovani per fare attività sportiva.
     Lo sport per Ughetto Di Febo non fu mai semplice esibizione della propria bravura, ma partecipazione, confronto leale e rispetto per l'avversario. Amava non solo il Calcio ed il Ciclismo che a quei tempi erano gli Sport più popolari, ma anche altre discipline meno praticate.
     Così avveniva che, quando si costituì la prima squadra di Basket della nostra città nel lontano 1962, Ughetto, sebbene completamente a digiuno di tale sport, se ne facesse promotore e spingesse i giovani a praticarlo.
     Nella drammatica carenza di attrezzature sportive, cosa sfortunatamente vissuta dalla nostra generazione, si trovava sempre un alleato in Ugo Di Febo. Molti di noi lo ricordano trascinare con la sua vecchia Fiat Topolino delle grosse tavole per rimettere in piano il terreno del vecchio campo sportivo, onde permettere il regolare svolgimento di una partita di calcio.
     Gli furono affidati molti incarichi di responsabilità, non solo nel panorama sportivo silvarolo: Allenatore, Direttore Sportivo, delegato regionale dell'unione ciclistica ecc. Chi non ricorda il grande affetto che lo legava al noto campione ciclista Vito Taccone? Che in Ughetto trovò sempre una guida tecnica ma anche umana.
     E' nel ricordo di tutti quello che egli rappresentò per lo Sport silvarolo. La sua grande umanità, al di fuori di qualsiasi retorica, lo portò ad essere un po' come un padre per tutti noi.
     Maestro di vita e di Sport Ughetto lo fu anche all'avvicinarsi della morte, che molto crudelmente volle avvisarlo del suo arrivo. Ebbe la volontà di salutare tutti coloro che in qualche modo avevano fatto sport insieme a lui e che ora lo piangono riconoscenti.
     Dare il nome di Ugo Di Febo allo stadio della nostra città ci sembra doveroso, nessuno ne è degno più di lui."


     (si ringrazia il Dr. Franco Costantini per le informazioni fornite sulla figura di Ughetto Di Febo)

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