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Chieti nell'800, Editalia, 1996

Volume di grande formato cm 28x37. 180 pagine stampate su carta speciale delle Carterie Miliani Fabriano. Circa 110 incisioni. Rilegatura in pelle pregiata con impressioni in oro zecchino sul piatto e sul dorso Custodia in pelle con specchiature a stampa. Antica stampa fedelmente riprodotta, a corredo del volume. Targa con dedica ad personam. Tiratura in 999 esemplari numerati. Le origini più che millenarie di Chieti, come spesso accade, si confondono col mito, che la vuole fondata dai Greci dopo la distruzione di Troia e chiamata Teti in onore della madre di Achille. Di fatto Chieti, grazie alla sua posizione a metà tra la Maiella e l’Adriatico, esercitò sempre nel territorio una posizione di spicco, non solo economica anche culturale, favorita in ciò dal suo sbocco marittimo alle foci dell’Aterno che consentiva scambi con un gran numero di popolazioni e il continuo confluire di nuove istanze e idee. Perciò Chieti, senza soluzione di continuità, dal periodo romano al XIX secolo, confermò la sua importanza strategica di capoluogo ricco d’interessi molteplici, resa ancor più evidente dalla prestigiosa sede vescovile. E’ da questa condizione privilegiata che trasse fondamento il carattere fiero dei suoi abitanti, insofferenti a qualsiasi dipendenza e pronti a combattere strenuamente per la propria libertà. Questa singolare coincidenza di situazioni fu anche alla base dello sviluppo urbano di Chieti, condizionato dalla sua proiezione verso l’esterno e progettato, perciò, per assolvere al fondamentale compito della comunicazione più che a quello della difesa militare e strategica presto affidato alla fortezza di Pescara. (fonte: www.editalia.it)