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Molise, Editalia, 1996

Volume formato in folio, cm 32 x 42. 280 pagine stampate su carta speciale marcata, appositamente prodotta dalle Cartiere Miliani Fabriano. Oltre 200 incisioni e disegni in bianco e nero e a colori, 3 tavole fuori testo. Rilegatura in tutta pelle pregiata con copertina a sbalzo, borchie di rame sul retro, dorso con nervature e impressioni in oro zecchino. Custodia in pelle con specchiature a stampa. A corredo del volume, una stampa antica fedelmente riprodotta. Targa con dedica ad personam. Tiratura in 2499 esemplari numerati. Se il Molise deve il suo nome alla nobile famiglia feudataria di Moulin la Marche sull’Orne, discesa in Italia meridionale al seguito dei Normanni, il suo nucleo centrale è costituito dall’antico Sannio, terra degli indomiti Sanniti che per secoli si opposero all’espansione romana e a cui si deve la proverbiale umiliazione dell’avversario alle Forche Caudine (testimonianze preziose della loro storia sono affidate alle memorie archeologiche di Pietrabbondante). Al crollo dell’Impero Romano la regione conosce le devastazioni dei Goti, quindi passa a far parte del ducato longobardo di Benevento prima di entrare nell’orbita del potere normanno e del suo più illustre erede, Federico II. Il territorio viene successivamente ad essere unito alla Terra di Lavoro e poi, a partire dal Cinquecento, alla Capitanata, e ritrova una sua identificazione autonoma solo agli inizi dell’Ottocento, secolo in cui si compie il processo dell’Unità d’Italia. La società molisana conosce un profondo rinnovamento delle strutture amministrative ed economiche nel decennio di dominazione francese e viene quindi percorsa dai fermenti risorgimentali che tante speranze suscitano e tanto amare disillusioni, come provano i fenomeni parimenti dolorosi dell’emigrazione e del brigantaggio. (fonte: www.editalia.it)