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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
musicista, Teramo (6-2-1901) [Inizio Voce]Lucrezia Savini. — (9-2-1901) Per la morte di D. Malaspina. — Il sig. Vincenzo Malaspina ci comunica la seguente lettera giuntagli dal R. Conservatorio musicale di Napoli: Caro Malaspina. Quanto dolore! Io non so che dividerlo con voi, e dirvi che qui tutti tutti siamo stati trafitti al cuore! Iddio vi dia forza e vegli su voi e sulla vostra famiglia! Ero a Milano quando giunse la vostra lettera, ed arrivavo appena, al ritorno, quando ebbi il vostro telegramma! Se avessi saputo che le cose erano arrivate a tale stato di gravezza da togliere le speranze, sarei venuto a Teramo a vedere ancora una volta il caro giovane, per il quale ho spese tante cure di affetto che una morte così crudele ha rese inutili. Era buono, di vero ingegno, e lo animava così sincero amore dell'arte che tutto prometteva letizia nel suo avvenire, quando, invece, la sua sorte è stata così triste! Confortiamoci a vicenda, nel ricordo caro ed incancellabile! Ho messo il suo ritratto sul Convitto, con vera emozione dei compagni, e vi unisco la scritta che io stesso vi ho apposta. Ora, vi prego caldamente, di conservare e mandarmi ogni sua più piccola carta, tutte le composizioni, tutti gli studi! Tutto tutto voglio conservare del nostro bravissimo alunno, e vedrò se qualche cosa si possa pubblicare o almeno eseguire. Saluto tutti i vostri, e vi stringo la mano, con effusione. Aff mo Rocco Pagliara. — Ecco la scritta sotto il ritratto nel Convitto: Domenico Malaspina, di Teramo — una giovinezza che prometteva all'arte — fiori freschi e fragranti — barbaramente spezzata dalla morte! Fu alunno convittore dal 1896 al 1900. I compagni ricordino che era buono, leale, di vivido ingegno, schietta anima d'artista! Quelli che verran dopo lo sappiano: ed il ricordo ed il monito siano cari al rimpianto, fecondi
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