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L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
giornalista, direttore del 'Corriere Abruzzese', Torricella (17-8-1901) [Inizio Voce]ma anche uscire a fare qualche breve passeggiatina di qualche centinaio di metri. E in letto rimase fino al sabato. Sabato, 10 agosto, verso mezzodì egli aggravò anche di più. Dava in ismanie e soffriva atrocemente. Chiese un bicchiere di latte che emise subito fuori. La debolezza era estrema. Verso l'una e mezza, mentre lo sorreggevano la signora Teresa e Orazio Romani, ad un tratto piegò la testa e cessò di respirare. Il dott. Giustino Censoni, ch'era stato chiamato in fretta, non potè che constatare il decesso! La triste notizia fu tosto portata a Teramo, ove, benché da tutti si conoscesse la gravità inesorabile del male che tormentava il Taffiorelli, produsse una generale impressione dolorosa. Il nostro redattore Mariani si recò subito a Torricella, ove trovò la consorte del Taffiorelli in preda allo strazio. Molta gente pietosa era accorsa nella camera del defunto. Il povero Francesco era disteso supino sul letto, e quel viso una volta così florido e pieno assumeva già il colore violaceo dei cadaveri! [appr.] (??-9-1901) — In morte di Taffiorelli — Continuano ad arrivare numerose le condoglianze per la morte del nostro amato direttore. Notiamo, fra le altre: Da Napoli, il prof. Gaetano Paolucci, il dott. De Berardinis della Clinica Oculistica, l'avv. Camillo Sagaria; da Bari, il giudice Gustavo Adolfo De Sanctis; da Montecarlo, Antonio Rossi; dalle Terme d'Abano, Orazio Cuppa Zuccari; da Francavilla, l'avv. Francesco Ercole; da Penne, Arnoldo Guglielmi e Vincenzo De Leone; da Atri, il notar Saverio Mattucci; da Ancona, il cav. Riccardo De Angeli nostro collaboratore, il quale così ci scrive: «Leggo la triste partecipazione, e come modesto collaboratore del giornale, piango con voi la morte immatura del nostro amato Taffiorelli, cittadino onesto e generoso, amico
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