|
L'Ultima Dimoraa cura di Federico Adamoli |
ingegnere, ispettore delle ferrovie, Roma (6-7-1901) Nacque in Popoli nel 1832 da famiglia altamente stimata ed onorata. Fu educato severamente e divise la sua gioventù tra l'amor di patria e lo studio. Laureatosi ingegnere diede prontamente saggio del suo valore ed il Governo dopo avergli affidata la direzione dei lavori per la costruzione della strada Marsicana che congiunge la stazione di Molina ad Avezzano, lo assunse ancor giovanissimo ad Ingegnere Capo Reggente di questa nostra Provincia, ove si ebbe luogo di apprezzare le sue non comuni qualità come funzionario e come cittadino, riunite ad un'energica attività veramente eccezionale. La sua ferrea natura nel conseguire il bene era di quelle che si spezzano ma non si piegano, ciò che pur troppo gli procurò disinganni e sensibili dolori. Tali disinganni però non lo distolsero un momento dalla smania che era in lui di essere utile a coloro che amava e stimava. Col grado d'Ingegn. Capo effettivo, lasciò Teramo per assumere la direzione della ferrovia Ivrea-Aosta, e fu quindi incorporato nel R. Ispettorato delle strade ferrate. La sua carriera fu brillante e veloce; il Governo del Re gli affidò molte e delicate missioni e specialmente ricorreva a lui ove si richiedeva speciale acutezza di criterio e animo perfetto. Ricco per censo paterno poté con mente serena adempiere al proprio dovere senza preoccupazioni e senza servilità. Non fece mai transazioni nè colla propria coscienza, nè con tutto quanto aveva rapporto colla sua posizione. Raggiunse in tal guisa la più alta carica della sua onorata carriera, e se la morte non lo avesse colpito immaturatamente, sarebbe oggi stato forse chiamato ad anche maggiori destini. Così va il mondo: la esistenza di lui che era necessaria a tanti, si è invece spenta, lasciando
|